mercoledì 1 gennaio 2020

SCIAMANESMO RITUALE


Sparate pure, spappolatevi le mani con i botti, cecatevi un occhio, bruciatevi la pelle, giocate alla raffigurazione allegorica della guerra: è capodanno. Poi, tra “Buona fine e buon principio”, “Fortunato a Capodanno, fortunato tutto l'anno”, come tutti sanno, pensano e dicono, mangiate lenticchie per attrarre fortuna, abbondanza, amore e felicità nell'anno nuovo.
Riti magici, amuleti e talismani, credenze popolari, magie e stregonerie che si tramandano nel tempo. Tradizioni e leggende, che, fin dall'antichità, ricorrono alla superstizione per interpretare segni della natura o prevedere il futuro: un ruolo determinante nella vita e nei costumi popolari.
Da sempre, si rinnova questa fede universale e senza Dio, per trovare gioia, pace, salute e felicità. O un lavoro, una casa, un piatto tutti i giorni.
Ognuno ha una un desiderio, un sogno, una chimera.
Scaccia l'anno che finisce, brinda al nuovo e coltiva l'illusione.
E' una fiction che non finisce mai e che va in onda da quando esiste il mondo: cambiano gli attori, le scene, i suoni ed i costumi, ma il copione è sempre quello e la regia rimane occulta e sconosciuta.
Fingiamo ancora che sia tutto vero, che l'anno nuovo sarà diverso da quello che l'ha preceduto e che, come sempre, ci ha deluso e ci deluderà.
E' un gioco antico, perverso e ingannatorio, un percorso infido e obbligatorio, una lotteria coi numeri truccati dove si vince solo un pacchetto di lenticchie e di illusioni, e un fragile cartoccio di speranza.
In pratica, una periodica cambiale da pagare all’oscurantismo, che si chiama oroscopo. Poco o nulla è cambiato dall'era di aruspici e indovini e delle invincibili forze dell’occulto. C’è poco da fare: la forza suadente e suggestiva della magia bilancia e nutre quella delle necessità e dei bisogni che accompagnano l’uomo nella sua immensa debolezza: il fascino della sogno, la voglia di miracolo, tra fatture, scongiuri e malocchio. E’ solo l’attesa di un futuro migliore che ci fa vivere volentieri la nostra vita, che alimenta attese e desideri, che vince paure e debolezze, che coltiva chimere e tentazioni.
Su questo, si basa la ricca industria dei segni zodiacali, delle divinazioni e degli sciamani analfabeti, delle previsioni fondate su astri, ascendenti, pendolini, tarocchi e sfere di cristallo, vendute a basso costo da sibille e ciarlatani, nell'ingannevole fiera dell’incanto e della facile lusinga. Viene addirittura spacciata come neo-scienza, enfatizzata e colpevolmente amplificata da libretti, riviste e osceni giornaletti, nonché da radio e televisioni che la propongono a iosa in autentici programmi spazzatura.
Stando ai sondaggi, più della metà degli italiani dà credito all’astrologia. Pensa, cioè, che esista qualche influenza degli astri sulla nostra vita.
Ma almeno due terzi dei nostri connazionali leggono con regolarità l’oroscopo. Una quindicina di milioni si rivolgono almeno una volta l’anno a sedicenti maghi e fattucchiere.
Beh, certo, è dura affrontare la vita e il futuro senza aver ascoltato le fantasie di un cretino vestito di bianco che cazzeggia in televisione, come Paolo Fox, l’oracolo de Noantri, che in amor tutto prevede. O di Branko, di Othelma, di Simon, Capitani o di Ada Alberti, davanti a un immaginifico cielo astrale!
Folklore che fa divertire, che a volte fa pena, oltre che orrore, per il come, per il modo e per il linguaggio primitivo che lo distingue.
Solenni intuizioni, apodittiche spiegazioni che pretendono di somigliare a scienza, tra scorpioni, sagittari e capricorni che si inseguono festanti nella savana siderale!
Cioè un mare di sciocchezze, anzi un universo astrale di cazzate.
31 dicembre 2019 (Alfredo Laurano)



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