sabato 18 gennaio 2020

E’ ARRIVATO IL FRAPPUCCINO /1949


Dopo Milano - quattro caffetterie all’attivo – Starbucks, la più grande catena di caffè statunitense, con 29.000 punti vendita in 78 paesi, di cui 12.000 negli Stati Uniti, si lancia alla conquista di Roma. Il nome trae origine da Starbuck, il primo ufficiale del romanzo Moby Dick.
L’apertura del primo Store di Roma, il format di caffetteria tradizionale nella Capitale, è prevista a settembre di quest’anno a due passi dai Musei Vaticani, un’area a grande densità turistica, nei locali della ex libreria Maraldi.
Si tratta di un immobile con ben undici vetrine su Viale dei Bastioni di Michelangelo. Con più di sei milioni di visitatori all’anno, quelli Vaticani sono, infatti, tra i musei più visitati al mondo. La vicinanza di San Pietro e di Borgo Pio non farà che da moltiplicatore alla potenziale affluenza di clienti della caffetteria. Insomma un grande business.
Starbucks Coffee Italy è comunque indirizzato a svilupparsi anche in tante altre città, come Firenze, Bologna, Padova, Verona, Venezia e Torino. A Napoli, patria del caffè per definizione e antonomasia, forse sarebbe poco gradito e ripudiato.

Si racconta che gli Starbucks sono ideati per far sentire i clienti a casa propria. Sarebbero soprattutto luoghi d’incontro nei quali socializzare, ma anche posti tranquilli e comodi nei quali leggere un libro o navigare su internet sfruttando il Wi-Fi gratuito, degustando il classico frappuccino - mistura di caffè, ghiaccio e altri ingredienti, solitamente guarnita con panna montata - inventato dalla catena stessa.
Una sorta di riedizione contemporanea - mi si perdoni l’audace e blasfemo accostamento - dei Caffè storici e letterari che, nell’ Italia del Risorgimento svolsero un ruolo di assoluta importanza.
In quegli antichi Caffè del nostro Paese, nacquero movimenti letterari, artistici, avanguardie politiche e culturali che hanno segnato la vita dei nostri padri e del nostro pensiero. Quante idee, quante azioni, quante scelte, proteste e rivolte hanno avuto origine in quei luoghi? Luoghi e occasioni di incontro per discutere, riflettere, stringere alleanze, studiare strategie e decidere i destini di tante persone. Sono o furono tantissimi e in tutt’Italia.
Come il Fiorio e il Nazionale di Torino, il Florian di Venezia, il Garibaldi di Trieste, Il Pedrocchi di Padova (xe un portento / che supera ogni umana aspetazion; / più se lo varda e fora e soto e drento / più se resta copai d'amirazion), il Giubbe Rosse di Firenze, l’Aragno e il Greco di Roma, il Gambrinus di Napoli: solo per citarne alcuni.
In essi è passata e si è fatta la Storia che ha lasciato una patina indelebile di fumo, costume e tradizione e che ha scavato una traccia profonda del nostro futuro.
Che, oggi, nel mondo globalizzato e mercantile, è diventato quello degli Starbucks e del frappuccino.
Ieri, come oggi. O quasi. Che tristezza!  (Alfredo Laurano)


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