mercoledì 22 gennaio 2020

SI CHIUDE O SI CAMBIA /1950


Chiudono le librerie, le edicole, le mercerie, le frutterie, i piccoli Alimentari, i negozi per tende e tessuti... Chiudono tutti.
I negozi al dettaglio erano un tempo il fiore all’occhiello dell’economia italiana. Insieme al piccolo artigianato e l’imprenditoria locale, senza dimenticare turismo ed economia statale. Oggi sono dei fantasmi a bordo strada.
Le ragioni sono ben note e risalgono alla fine degli anni Ottanta, quando gradualmente i centri commerciali hanno cominciato a espandersi, da Nord a Sud, sul nostro territorio nazionale.
Che tristezza anche in questa Roma solo per turisti, che ha perso tutta la sua atmosfera, i suoi colori, le sue tipicità. Sopravvivono solo luoghi per mangiare, bar, ristoranti, street food e bancarelle abusive. Anche i locali storici chiudono, via via, i battenti. La vecchia Roma non c’è più, sommersa dal traffico, dal caos e dalle polveri sottili.
Gli italiani non spendono più, almeno in senso tradizionale: ogni giorno chiudono 14 negozi, anche se aprono i minimarket notte-giorno, detti bangladini. Ma questa è un’altra storia.
Consumi mai così male negli ultimi anni: in crisi la storica rete italiana dei negozi di vicinato. Dal 2011, spariti oltre 13mila negozi di abbigliamento, per un totale di oltre 90mila esercizi commerciali in meno, dal 2016 al 2017, ma sono in contrazioni tutte le voci di spesa. E si creano tanti disoccupati o lavoratori da riciclare. Se fosse aumentata l'Iva, sarebbero spariti almeno altri 9.000 negozi. La crisi del commercio non accenna a finire

Sorride solo l'e-commerce: ogni 3 negozi specializzati che chiudono, nasce una nuova attività sulla Rete.
Lo stop della spesa ha inoltre portato ad riorientamento delle scelte di consumo verso quei canali, dice la Confcommercio, “dove più esasperata è la concorrenza di prezzo, come Web e Outlet. L’impatto sul commercio è stato devastante. Ormai quasi un’attività commerciale indipendente su due chiude i battenti entro i tre anni di vita”.
Sicuramente il modello Amazon, imponendosi in tutto il mondo, ha portato numerosi venditori a cambiare strategia per non annaspare nel nuovo mercato che è andato delineandosi, un mercato ove ogni azienda che si rispetti deve possedere un online Store funzionante e ben fornito.

È tornata a frenare la spesa delle famiglie, si, ma, quando si ha bisogno di qualcosa, si ordina su Internet: dall’abbigliamento agli elettrodomestici, dai computer ai telefonini, dagli oggetti di arredo al caffè in cialde, al mangime per cani e gatti.
Si risparmia, non si deve andare in giro nel traffico, parcheggiare, portare pacchi: si sceglie tutto sul catalogo dettagliato e preciso e si fa click. In pochi giorni o ore, ti arriva tutto a casa, sicuro e ben confezionato. E se non va bene, lo puoi sempre restituire e vieni rimborsato.
Capito perché, in città, girano milioni di fattorini, corrieri e furgoni, parcheggiati agli angoli, in doppia fila o in mezzo alla strada, quando non c’è altra soluzione?
E adesso, visto che piove e fa freddo, ordiniamo una bella pizza a domicilio.
19 gennaio 2020 (Alfredo Laurano)

1 commento:

  1. Salve signora signore

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