sabato 4 gennaio 2020

OCCHIO, 'STO PAPA MENA!

Grazie, Giulia, amica carissima, per avermi evitato, in questo caso, di scrivere i miei pensieri, uguali ai tuoi, e con le stesse parole che hai usato tu. Mi hai letto dentro, scorgendo anche le virgole.

“Provate a mettervi nei panni di una persona di 83 anni, per la precisione di Papa Francesco.
Una persona claudicante, sofferente, con una protesi all’anca e problemi al ginocchio ma che, ciò nonostante, rifiuta l’uso della papa-mobile, per essere più vicino ai fedeli e camminare in mezzo a loro.
Provate ad immaginare la stanchezza fisica e morale che il suo ruolo gli comporta e dal quale, comunque, non si è mai sottratto.
Questa persona, da quando è Papa, l’ho vista invecchiare precocemente, ho visto il suo viso sempre più segnato dalla stanchezza, e sempre di più il suo sorriso affievolirsi.
L’ho visto crearsi innumerevoli nemici, in quanto è forse il primo Papa che combatte apertamente contro la CASTA e le NEFANDEZZE dell’Istituzione Chiesa.
Ecco, adesso immaginatevi di venire violentemente strattonati da una fedele invasata, di farvi male (la smorfia di dolore sul viso del Papa si è vista chiaramente) e di non riuscire a divincolarvi.
Credo che, a quel punto, verrebbe istintivo a chiunque dare due colpetti sulla mano dell’esaltata, anche se poi, per liberarlo dalla stretta, è dovuto comunque intervenire un uomo della security.

Ma, naturalmente, non è sembrato vero, a certi prezzolati e meschini individui che si definiscono “giornalisti”, gridare allo scandalo, con titoloni che dipingono il Papa come “uno che mena”, “un violento”, “un mistificatore”, “uno che schiaffeggia i fedeli”, e via di questo passo.
Dei commenti della gente comune, poi, non ne parliamo: si va dall’ “anticristo”, al “demonio sotto mentite spoglie”, al “Papa più cattivo della storia”, al “ghigno satanico” ...Ma roba da dementi!
Chi doveva chiedere scusa, in questo caso, è la tizia che l’ha strattonato. 
E invece ha chiesto scusa Lui, il Papa, e l’ha fatto pubblicamente e davanti al mondo intero. 
Ancora una volta ha dato prova della sua umiltà, della sua spontaneità, e del suo sentirsi uomo fra gli uomini. Personalmente ha tutta la mia solidarietà!

Ma la cosa più squallida è stato vedere colui che gira con un rosario in una mano e il Vangelo nell’altra; colui che invoca l’aiuto di Gesù e del Cuore Immacolato della Madonna; colui che non perde occasione per definirsi Cristiano...sì, insomma, il coso leghista, in beata vacanza sulle nevi, fare una vergognosa quanto volgare parodia del Pontefice, supportato dalla sua degna compagna.
Ha cambiato solo il finale, il miserabile: lui non reagisce con due colpetti sulla mano, lui reagisce con una carezza.
Perché lui è buono, è dolce, lui ama tutti, non lo sapevate...?
Quando penso che ha un seguito di IGNORANTI che lo vorrebbero premier con PIENI POTERI, mi si rizzano letteralmente i capelli in testa!
Dopo avere dileggiato il Presidente della Repubblica, dopo avere definito il suo discorso del 31 dicembre “inutile e mieloso”, eccolo lì che se la prende pure con il Papa.
Perché è anche vendicativo, quel miserabile coso!
Perché non perdona, al Papa, nonostante ci abbia provato in ogni modo, di non averlo mai voluto ricevere, nemmeno quando era ministro e vicepremier.
E non perdona, al Presidente, di avere seguito la Costituzione, invece di indire nuove elezioni che avrebbero coronato i suoi sogni di gloria!
E il suo gregge di pecoroni a belare insulti irripetibili, a mostrarsi indignati, a lanciare maledizioni e auguri di morte sia al Presidente che al Papa.
Loro. I cristiani. Quelli che vanno a messa ogni domenica e fanno il presepio ad ogni santo Natale!  Giulia Bettini


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