venerdì 17 febbraio 2017

IL CASTIGO DI UN PADRE

Un antico disagio psicologico, una improvvisa crisi interiore, di ansia e depressione o qualche problema personale e sentimentale che l'affliggeva da tempo, ma di cui non aveva parlato mai a nessuno. Domande e dubbi che non avranno mai risposta.
Non si conosce la ragione per cui una ragazza di 17anni si sia uccisa in quel modo assurdo e imprevedibile.
E' successo su una via provinciale, nei pressi di Segrate. All'improvviso, si è tolta la cintura di sicurezza, ha aperto la portiera dell'auto, guidata dal padre, e si è lanciata sulla strada: è stata subito travolta da un tir che, dopo averla investita, ha proseguito la sua corsa. Probabilmente il conducente non si è accorto di nulla.

Il padre, fermata la sua vettura sulla corsia d'emergenza, ha chiamato i soccorsi, ma non c’è stato nulla da fare. Poi è stato trasportato all'ospedale, sotto shock e in evidente stato confusionale.
Non conosce il motivo che ha spinto la figlia a compiere un gesto del genere.  Cercheranno di scoprirlo gli investigatori.
Alla base della tragedia, potrebbe essere stato un diverbio con la figlia, di quelli che gli adolescenti hanno spesso con i genitori sulle questioni più diverse, o un litigio con il fidanzato, proprio alla vigilia di San Valentino, magari via WhatsApp. O qualcosa di molto più grave che nessuno potrà mai capire.
Certo è che quello scatto d’ira, forse istintivo, è stato fatale, non le ha lasciato scampo, su quel tratto di viabilità trafficatissimo.

Non posso non pensare alla sua famiglia e, soprattutto, a quel padre che, quando prenderà coscienza piena dell’accaduto, sentirà, oltre al dolore, tutta la colpa di quella prematura morte della figlia, che non ha saputo evitare o prevenire.
Una responsabilità fisica e morale per non aver saputo cogliere gli eventuali prodromi di una tragedia, forse annunciata, che andrà ben oltre i suoi eventuali errori di distratto genitore.
Una pesante condanna, senza sentenza, che non gli darà tregua, che lo accuserà senza pietà e lo punirà per tutta la vita.
 14 febbraio 2017 (Alfredo Laurano)

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