domenica 26 febbraio 2017

A SINISTRA CHE CI MANCA

Consumato l’ennesimo strappo, è ufficialmente nata un’altra isola nell’arcipelago della Sinistra di questo Paese.
Si chiama "Articolo 1 - Movimento democratici e progressisti" la nuova formazione politica lanciata da Roberto Speranza ed Enrico Rossi, finalmente fuorusciti dal PD, insieme a Bersani, D’Alema, Errani ed altri. Con loro, anche Arturo Scotto, in rotta con i programmi di Sinistra Italiana.
“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro” è il tratto identitario più bello della nostra comunità. Noi siamo questo e questo è il nostro simbolo, il nostro progetto per l’Italia. Le parole straordinarie dell’art.1 della Costituzione sono ancora una incompiuta. Il nostro primo punto nell'agenda di governo - ha detto Speranza - è dare risposta a questo dramma sociale. I giovani innanzitutto. Oggi non nasce un nuovo partito, ma un percorso, un movimento, libero da smanie autoreferenziali, che vuole unire e ragionare in modo inclusivo”.

Certamente lodevoli queste buone intenzioni, ma non dimentichiamo che, a sinistra del partito ormai rimasto del tutto in mano a Renzi - con l’eccezione del volubile Emiliano, del palloso Orlando e del pontiere mediatore Cuperlo, a far da utili guastafeste, ma senza speranze - già esistono Sinistra Italiana, fresca di congresso costitutivo, le ceneri di Rifondazione Comunista, il Campo Progressista di Pisapia, Possibile di Civati, i Cofferati, i Landini, i De Magistris, Comunisti italiani vari.

Perché gli scissionisti non sono confluiti in una formazione già esistente, per accrescerne la consistenza politica e sociale?
Dove andrà questo nuovo movimento dal nome così vago, scarsamente evocativo e così poco identitario che, peraltro, sembra già depositato da una corrente proprio renziana?
Dove si collocherà, sarà veramente inclusivo, coltiverà il progetto di una grande forza unitaria e popolare? Vorrà davvero resuscitare la Sinistra che ci manca?
Sarà in grado di federare quelle tante isolette irrilevanti, ad oggi prive di rappresentatività? O, per motivi elettorali, finirà per appoggiare proprio il PD dell’odiato Renzi?
Per ossequio alla coerenza, sarebbe demenziale sostenerlo dall’esterno, dopo esservi usciti, forse con ritardo, ma con coraggio e determinazione.
26 febbraio 2017 (Alfredo Laurano)



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