venerdì 1 luglio 2016

L’ACCADEMIA DIGITALE

La mitica Treccani, l’antica Bompiani, la Utet, la Rizzoli, la Garzanti, l’Universo, la De Agostini o la Fabbri a fascicoli: chi non ha in casa almeno una di queste enciclopedie, su carta e in tanti volumi? 
Fino agli anni ’90, se ne pubblicavano e se ne vendevano tante, anche a rate e porta a porta, a tutte le famiglie. Tutti le consultavamo,  da ragazzi ci studiavano e  facevano ricerche, anche, per i più giovani, con il successivo ausilio di CD-Rom che, con l’introduzione della tecnologia digitale, associavano al testo anche immagini e contenuti multimediali, come brani audio e video. Era il mondo della conoscenza.

Ma la vera rivoluzione nel settore si ebbe quando si diffusero nelle case i personal computer, capaci di contenere ingenti quantità di dati e di memorie, e quando, sfruttando la velocità di internet - che mise presto in crisi  il mercato delle carta - nacquero saggi, romanzi, dizionari, riviste, blog e quotidiani digitali e, 15 anni fa, Wikipedia.
Wikipedia è un'enciclopedia online, collaborativa e culturalmente libera, accessibile e universale. Con più di 35 milioni di voci, in oltre 280 lingue, per un totale di oltre 135 milioni di pagine, modificate  2 miliardi di volte  e con oltre 55 milioni di utenti registrati, è la più grande mai scritta e tra i dieci siti web più visitati al mondo .
E’ la più consultata opera di riferimento generalista di Internet.
Grazie al contributo di volontari di tutto il mondo, i Wikipediani , è continuamente aggiornata e chiunque può contribuire alle voci esistenti o crearne altre, sia su argomenti tipici delle enciclopedie tradizionali, sia su quelli più nuovi o presenti in pubblicazioni specialistiche e di scottante attualità. Anche se non sempre affidabili e del tutto attendibili.
L’ ampiezza di argomenti trattati - dice Jimmy Wales, uno dei suoi fondatori - "Rappresenta uno sforzo per creare e distribuire un'enciclopedia libera della più alta qualità possibile a ogni singola persona, sul pianeta nella sua propria lingua".

Il dodicesimo raduno mondiale dei volontari di questa illimitata summa online, quest'anno, si è svolto a Esino Lario, un paesino di 760 abitanti nella provincia di Lecco, a strapiombo sul lago di Como.
Otre settanta le nazionalità rappresentate e più di milletrecento presenze registrate.
Il piccolo paese è stato invaso ed è letteralmente esploso, come se la popolazione fosse aumentata del 170% . Gli ospiti - anche dalla Nuova Zelanda - sono stati accolti nelle poche pensioni e nelle case dei residenti. Per cinque giorni, Esino è diventato la capitale mondiale del web e della conoscenza condivisa, con decine di incontri quotidiani, conferenze, laboratori, mostre e workshop.
Sembra strano e singolare che un evento planetario, legato ad uno dei più rivoluzionari fenomeni nati sul web, sia stato organizzato in un minuscolo e sconosciuto comune delle prealpi lombarde, battendo la concorrenza di megalopoli come Manila , Londra, Hong Kong. 
Ma ce lo spiega Iolanda Pensa, ricercatrice all’università di Lugano e, soprattutto, abitante di Esino Lario. “Nell’era della condivisione, della conoscenza aperta a tutti, un evento può svolgersi indifferentemente in una città internazionale o in un paesino. In  una piccola comunità, a differenza di una grande città dispersiva, i partecipanti vivranno sempre a stretto contatto, al bar, in piazza e l’atmosfera sarà più amichevole.

La caratteristica primaria di Wikipedia è, dunque, che chiunque può collaborare, utilizzando un sistema di modifica e pubblicazione aperto. Non c'è un comitato di redazione, né alcun controllo preventivo sul contenuto inviato. 
Dietro ogni pagina, ci sono loro, i Wikipedisti volontari: anima e braccio operativo. Qualcuno li definisce  geek (persona con un eccessivo entusiasmo in un certo campo, in particolare, tecnologico)
Li leggiamo quotidianamente senza conoscere i loro nomi, né le loro storie. Non ci mettono la firma, né tantomeno la faccia, hanno colore, opinioni e culture differenti, sono curiosi, appassionati, a volte narcisi e un po’idealisti, ma pragmatici e, come tanti, sognano di cambiare il mondo.
E cercano di farlo diffondendo  sapere e conoscenza: sono quelli che si incontravano in questi giorni tra le ripide viuzze di quel piccolo paese.
Che cosa li accomuna?  Forse un’emozione poco usuale e non remunerativa : scrivere un'enciclopedia, credere nell’incredibile forza delle parole e del sapere.
(Alfredo Laurano)

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