martedì 19 luglio 2016

I GELATI DI MOMO

"Amava divertirsi e fare festa, era ossessionato dal sesso, non parlava mai di religione. Andavamo a ballare insieme, abbiamo fatto lo stesso corso di Salsa per imparare e continuavamo a frequentarci nelle serate".

Lo dichiara James Kone, 29 anni, amico nizzardo del killer stragista di Nizza, tale Mohamed Lahouaiej, che ha falciato con un grosso camion, come in un criminale gioco di ruolo online, 85 vite umane. Una personalità, sicuramente, complessa e indecifrabile.
Insomma, per farla breve, quel mostro che ha inorridito il mondo non era certo un martire jihadista, un devoto di Allah e di Maometto, un uomo bomba pronto a farsi saltare in aria per la fede. 
  
Era, al contrario, un gaudente vitaiolo, un depravato, un gran libertino ammaliatore e anche un bel ragazzo, che aveva successo: poteva sedurre sia ragazzine, che donne mature: alcol, droga e molti amanti, in una vita dissoluta da vizioso, anche secondo gli inquirenti di Parigi.
Un vero edonista - per gli amici Momo - quello raccontato, nel dettaglio, dal compagno di rimorchio e d’avventura, che non si faceva mancare niente. Nemmeno vari problemi psichiatrici e familiari, con moglie e tre figli a carico.

Si fa, allora, più forte la domanda: ma uno così, con tale fama e ritratto di bon viveur, che faceva palestra, che amava le donne e la bella vita, che mangiava carne di maiale, che non aveva nulla del musulmano praticante, penitente e integralista, perché mai avrebbe dovuto compiere quella assurda carneficina? Sapendo, peraltro, che non l’avrebbe fatta franca, che sarebbe stato certamente ucciso?
Perché chiudere e far cessare quella sua vivace vita da playboy impenitente e quella dei tanti innocenti che ha massacrato?
Perché passare, all’improvviso, dalla Salsa in discoteca alla Jihad sulla promenade, con un camion vuoto di gelati? Per distribuire ad altri la propria latente rabbia esistenziale e la segreta infelicità di fondo, prima di suicidarsi o farsi ammazzare?
Pazzia, delirio, paranoia, schizofrenia? O il perverso effetto di pesanti droghe, con tanto di allucinazioni collaterali, dovute anche a un lontano e poco ardente fanatismo religioso di  falso venditore di gelati?
 (Alfredo Laurano)

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