giovedì 9 aprile 2015

UN'ALTRA STRAGE, ANCHE IN TRIBUNALE

Strage al Palazzo di Giustizia di Milano, oggi
Se non è terrorismo, è mafia.
Se non è mafia, è follia.
Se non è follia, è disgrazia.
Se non è disgrazia, è disperazione.
Se non è disperazione è destino.
C'è sempre, o troviamo sempre, una ragione per motivare, capire, giustificare l'orrore e la violenza.
Da sempre sostengo che la violenza è innata, nasce con l'uomo e con la natura, checché ne dicano le religioni, le tradizioni, le leggende e la insulsa retorica dell'amore. Homo homini lupus.
La società l'amplifica, la dilata, la usa, la strumentalizza, la accresce e la propaga tra le casuali condizioni di vita, di spazio e di tempo in tutto il mondo e nelle infinite contraddizioni della dimensione umana (politiche, economiche, storiche, psicologiche, culturali).
Le attività di contrasto e di supremazia morale, come l'educazione, i valori, i sentimenti, l'arte, la solidarietà, l'universalità della musica - ritenute giustamente nobili e importanti - sono in effetti solo diversivi, deboli deterrenti, placebo della mente, rifugi spirituali, tentativi di lotta e repressione di un invincibile nemico, destinati, prima o poi, a fallire.
Per poi ricominciare a fare, a credere, a sperare, a fantasticare.
9 aprile 2015        (Alfredo Laurano)

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