giovedì 23 aprile 2015

CRIMINI DI GUERRA: MARZABOTTO

Per tener viva la memoria, per tramandarla ai giovani, 
per non dimenticare.



Dopo il massacro di civili compiuto un mese prima a Sant'Anna di Stazzema, la mattina del 29 settembre 1944 ebbe inizio quella che verrà ricordata come la "strage di Marzabotto", anche se in realtà i comuni interessati furono molti.

Le SS accerchiano numerosi paesi e in località Caviglia, irrompono in una chiesa durante la recita del rosario e sterminano tutti i presenti (195 persone, tra cui 50 bambini) a colpi di mitraglia e bombe a mano. A Castellano uccidono una donna e i suoi sette figli, a Tagliadazza vengono fucilati undici donne e otto bambini, a Caprara le persone uccise sono 108.
Le truppe naziste si avvicinano ai centri abitati più grandi, Marzabotto, Grizzano e Vado di Monzuno e sulla strada ogni casolare, ogni frazione, ogni località vengono rastrellate, nessuno viene risparmiato.
Lo sterminio continua senza sosta: sono distrutti ottocento abitazioni, una cartiera, un risificio, strade, ponti, scuole, cimiteri, chiese, oratori, e tutti coloro che sono rastrellati vengono messi in gruppo, spesso legati, e bersagliati da raffiche di mitra, che vengono sparate in basso per avere la certezza di colpire anche i bambini.
L'azione procede per sei giorni, fino al 5 ottobre. 
I partigiani della Stella Rossa tentano invano di contrastare la ferocia nazista, ma perdono il proprio comandante durante uno dei primi combattimenti, e comunque non dispongono delle armi e dei mezzi necessari per far fronte alle attrezzatissime truppe dei nazisti.

Al termine dell’eccidio si contano, in tutta la zona del Monte Sole, circa 1830 morti, mentre pochissimi sono i sopravvissuti, che sono riusciti a nascondersi, o che sono rimasti per giorni sepolti sotto i corpi dei propri vicini, dei propri familiari.

Oggi, Renzi ha visitato quei luoghi per “inginocchiarsi davanti alla Storia” e per farsi un po’ di utile propaganda elettorale.
Su quei monti e in quel sacrario, ci sono stato anch’io, qualche anno fa, con una mia cara amica prof, con i suoi studenti e altri docenti, in una significativa gita scolastica di liceo, che fa pensare, capire e riflettere più di mille parole.
Dovrebbero farlo tutte le scuole e tutti gli insegnanti.
Una giornata della memoria, emozionante e preziosa, nel ricordo commosso dei valori, che quei luoghi ancora custodiscono e trasmettono, e delle tante vittime dell’orrore, morte perché noi fossimo liberi.
22 aprile 2015   (Alfredo Laurano)

Guttuso

Nessun commento:

Posta un commento