venerdì 17 aprile 2015

LE MILLE E UNA NOTTE DEL SULTANO DEL BRUNEI

Lo dicevamo anche da ragazzini: “ma chi sei, il Sultano del Brunei?”, per indicare il massimo dello scialo e dell’ostentazione.
Oppure, “ma chi sei Cacini”, con riferimento all'attore comico d’avanspettacolo che era solito provocare la platea con un atteggiamento da bullo e da sbruffone e con allusioni pesanti e doppi sensi.
Comunque, battute o favolette a parte, il figlio del Sultano si è sposato davvero e anche il Brunei esiste davvero!
‘Na cosetta semplice, semplice…senza dar troppo nell’occhio.
Abiti d'oro, scarpe di diamanti e, al posto dei fiori, un bouquet di pietre preziose. Protagonisti, nello sfarzo, i gioielli della sposa: diadema, collana, spilla, bracciale e anello con smeraldi. La cavigliera di oro puro.
Non è una fiaba, non “c’era una volta”: il matrimonio tra il principe Abdul Malik, 31 anni, figlio del sultano del Brunei, e Dayangku Raabi'atul 'Adawiyyah Pengiran Haji Bolkiah (ma lui la chiama Dayan, per non perdere mezza giornata a invocarla col suo nome), di 22 anni, è una “tristissima” realtà.
Undici giorni di festa, seimila invitati.
La location di queste straordinarie nozze non poteva che essere il palazzo di Bandar Seri Begawan, una residenza da 1788 stanze, 257 bagni e un’area verde di 200.000 metri quadri, con cinque piscine.
Dopo la cerimonia tradizionale, davanti a una folla di parenti e personaggi di fama internazionale, la coppia ha offerto un lauto banchetto, dove ha sfoggiato abiti da sera dalle tinte più scure, ornati da diamanti e altre scintillanti pietre preziose.
“Sembrava la versione hollywoodiana di Salomè”, racconta Jillian - una ex preferita dell’harem del fratello del Sultano - descrivendo il palazzo con colonne e cupole dorate, immensi saloni con fontane e scalinate in marmo, tappeti intessuti d'oro e tigri di ceramica con, tra le fauci, rubini grandi come palle da tennis. “Il principe possedeva vari altri palazzi, dove vivevano le sue tre mogli; grattacieli di uffici dove svolgeva i suoi affari; proprietà a Singapore, Londra, Los Angeles... Ma questa era la reggia dove ogni sera si rifugiava per rilassarsi".
Ma, ora che è appurato che esiste davvero, lo sapete dove sta il Sultanato del Brunei, di cui tanto si fantasticava?
E’ uno Stato situato sull'isola del Borneo, nel sud-est asiatico, che confina, con l'eccezione della costa affacciata sul Mar Cinese Meridionale, completamente con la Malesia.

Hassanal Bolkiah, sultano regnante e padre dello sposo, conta su un patrimonio personale di 20 miliardi di dollari, che lo rende il capostipite della quarta famiglia reale più ricca del mondo.
E’ stato incoronato giovanissimo, a soli 21 anni, nel 1968. 
Ha avuto tre mogli, alcune allo stesso momento, e dodici figli. Controlla una catena di hotel lussuosi, che includono il Beverly Hills Hotel. Ama le macchine sportive e si parla di una collezione privata dei Rolls, Ferrari, Bentley che supererebbe il valore di 300 milioni di dollari.
Ha speso più di 100 milioni di dollari per comperare dalla Lufthansa un Boeing 747 e ulteriori 120 milioni per ridecorarlo, rendendolo il prototipo del lusso estremo. Il veicolo vanta, per esempio, un lavandino d’oro e cristallo.
Ha il suo personale parco giochi, Jerudong park, costruito al modico costo di un miliardo di dollari, che lascia utilizzare ai suoi sudditi. Michael Jackson e Whitney Houston si sono esibiti in quel parco, al soldo del buon re, ed a beneficio dei suoi sudditi ed amici.
Il Brunei straripa di petrolio. Produce più di 180 000 barili al giorno e gli export di gas e oro nero rappresentano più della metà del PIL annuo.
Ma il Sultano è anche il più alto custode della religione islamica del Paese.
Un anno fa, ha ordinato l’introduzione delle rigide regole della Sharia, il codice penale islamico, anche per i cittadini cristiani (una minoranza), fortemente contestate dalle organizzazioni internazionali per i diritti umani e da una raffica di proteste internazionali, condanne e indignazione morale, soprattutto, negli Stati Uniti.
Il codice legato alla Sharia prevede tre fasi.
Nella prima subiranno ammende e pene detentive coloro che saranno trovati colpevoli di condotta indecente, che metteranno al mondo figli al di fuori del matrimonio o che non frequenteranno la moschea il venerdì.

Nella seconda fase, i condannati per furti e rapine saranno frustati pubblicamente o avranno le mani tagliate.
L’anno prossimo, la fase finale: lapidazione a morte per adulterio e sodomia.
Queste leggi ferree sono “un atto di fede e gratitudine nei confronti di Allah, ma Allah stesso ha detto che la sua legge è davvero giusta", ci informa il sultano del Brunei.

Intanto, mentre il devoto sultano impone flagellazioni, lapidazioni e amputazioni, suo fratello Jefri se ne fotte di regole e sharie e di compiacere Allah: allarga e rinfresca il suo harem e gira il mondo con il suo super yacht che si chiama “Tits”, ovvero, tette. Con tanto di navi di appoggio che si chiamano Capezzolo 1 e Capezzolo 2.
Avesse una mania?
A proposito, il Sultano titolare Hassanal ha altri undici figli - quattro maschi e sette femmine - e sta su Facebook.
Io, non si sa mai, gli ho chiesto l’amicizia.
15 aprile 2015  (Alfredo Laurano)
                                                             

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