giovedì 23 aprile 2015

E IO TI CAMBIO

Come previsto, il puffetto-ducetto fiorentino ha deciso: i dieci dissidenti della minoranza del suo partito (suo, nel senso di proprietà) in commissione Affari Costituzionali per l’esame dell’Italicum -  Bersani, Cuperlo, Bindi ecc. - sono stati destituiti, purgati e sostituiti con altri fedelissimi ed allineati. Era già accaduto con Mineo per le riforme costituzionali del Senato. Gli stessi esclusi non sono stati nemmeno invitati alla Festa commemorativa dell’Unità, di Bologna.
La notizia, annunciata da giorni, conferma come, sulla riforma delle legge elettorale, ma non solo, il premier Renzi sia più che mai convinto a non concedere nulla al dissenso PD. “Non ci faremo fermare da nessuno”, ha scritto su Facebook.
La decisione ha determinato anche la scelta delle opposizioni di abbandonare i lavori, in forte polemica anche contro l'ipotesi del voto di fiducia alla Camera, sempre più probabile.

Quello che sta accadendo è di una gravità inaudita. C’è un governo arrogante e autoritario, che se ne fotte della legalità costituzionale, più di quanto fosse quello di Berlusconi.
Bisogna tirare le conseguenze e farlo cadere in qualche modo o affittare, o mettere all’asta, il superfluo Parlamento. Ne vedremo delle belle, in Aula, almeno lo speriamo.
O dobbiamo prepararci al regime, a un altro ventennio?
22 aprile 2015    (Alfredo Laurano)


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