sabato 28 marzo 2015

POVERI ALLA SISTINA, MA PAPA A RISCHIO


Ne ha combinata un’altra!
"Questa è casa vostra". A sorpresa Papa Francesco ha invitato nel pomeriggio di ieri 150 senzatetto a visitare la Cappella Sistina. Solo pochi giorni fa, aveva fatto allestire e inaugurare, per loro, bagni e servizi di barbiere, accanto al colonnato.

I clochard erano arrivati da poco quando, alle 17, si è affacciato Francesco che ha stretto le loro mani, una per una, dando il benvenuto. Divisi in tre gruppi, ciascuno con una guida e gli auricolari per seguire le spiegazioni, hanno percorso l'itinerario che Francesco compie ogni giorno per raggiungere il Palazzo Apostolico, prima di arrivare ai Musei.

Dopo aver definito la visita "una piccola carezza" per gli ospiti, ha aggiunto: "Pregate per me. Ho bisogno della preghiera di persone come voi" e ha invocato la benedizione: "Che il Signore vi custodisca, vi aiuti nel cammino della vita”
Si è poi intrattenuto con gli ospiti per oltre venti minuti, regalando loro uno straordinario, inatteso momento d'importanza. 
Nessuno lo dimenticherà e lo conserverà tra le poche cose belle e di valore della propria difficile esistenza.
Dopo l'incontro, la visita guidata alla Cappella Sistina e verso le 18 al posto di ristoro dei Musei Vaticani, gli ospiti speciali, sbalorditi e confusi, hanno consumato una cena.
Tutti hanno gioito e gradito e non hanno nascosto lo stupore e l’ammirazione per qualcosa che non avevano mai visto. Lo hanno detto in tutti i modi nelle brevi interviste raccolte, all’uscita. 
Qualcuno ha esclamato: “Che genio Michelangelo!” ma forse voleva dire “che genio ‘sto Francesco”.
Da tempo, anzi, dall’inizio del suo pontificato, Francesco sta cercando di trasmettere il messaggio dell'umiltà. Non per niente ha scelto quel nome.
Continua a predicare la bontà, la fratellanza, l’uguaglianza e i più nobili valori e a condannare abusi, privilegi, violenze e discriminazioni e il vile mercato del denaro. Ma fa anche i fatti, come questo, come tanti, forse più importanti, che in questi due anni abbiamo visto e conosciuto.

Di recente, però, ha anche detto che, “a sensazione” il suo pontificato non durerà a lungo, suscitando un’infinità di dubbi, di domande, di ipotesi e pensieri, sia nel mondo cattolico che in quello laico.
Percezioni, segnali, timori inconfessati che preludono a possibili, forzate o indotte dimissioni? Avvisi velati o palesi da più fronti? Si sente minacciato, insicuro, in pericolo?
E’ senza dubbio un papa scomodo, difficile, determinato, coerente col Vangelo, ma non con il Vaticano e i suoi misteri.
Sorprendente, imprevedibile e incontrollabile. La sua spontaneità, le sue iniziative, così poco protocollari, i suoi messaggi, la sua capacità comunicativa e popolare lo fanno amare anche da chi non frequenta e non pratica la fede.
Ma dà fastidio a molti, all’apparato, perché mette in discussioni poteri e privilegi secolari. Senz'altro la sua quotidianità non può esser serena.
Non è molto prudente ed è un facile bersaglio.
27 marzo 2015     (Alfredo Laurano)   

                 

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