mercoledì 18 marzo 2015

FIGLI DELLO SMART

Una qualificata e recente ricerca ha concluso che un certo uso dello smartphone cambia la figura e il mestiere di genitore. Messaggi, e-mail, applicazioni, post e navigazione on line spesso lo distraggono dal ruolo e mettono il figlio in continua competizione con quello strumento antagonista, per avere più considerazione e la giusta attenzione.
Oggi la vita pubblica si intreccia facilmente con quella privata e con i progetti formativi. La comunicazione sociale, con quella familiare.
Sappiamo bene, ormai, che le nuove tecnologie hanno influenzato e modificato profondamente gli stili di vita, di lavoro, di socializzazione e di apprendimento, ponendo nuove sfide alle famiglie, alle scuole e in ogni settore. Genitori e insegnanti si trovano infatti ad educare generazioni di bambini in modo assai diverso e, sicuramente, meno naturale e spontaneo rispetto al passato: bisogna sempre fare i conti con telefoni che squillano, con i bip di tastiere, i tablet ed i PC.

Pare, quindi, che molti genitori - soprattutto se nativi digitali - prestino più attenzione ai telefonini, sempre più appendici imprescindibili, che ai propri figli, anche quando sono a casa, a letto, durante i pasti e nell’organizzazione familiare. L’uso, o l’abuso delle nuove forme di connessione, di partecipazione e informazione non stop, possono influenzare negativamente la relazione genitore-figlio.
Un bambino, soprattutto piccolo, pretende di giocare, di essere seguito, vuole essere ascoltato. Almeno fino a quando – e accadrà assai presto – avrà il suo personal telefonino.
Ma quella madre o quel padre rispondono a un’email urgente o stanno leggendo qualcosa di importante o stanno organizzando un appuntamento di lavoro o una vacanza! Certamente sì.
In verità, stanno comunicando a quel bambino che è meno importante di quello che fanno con il loro smartphone.

17 marzo 2015   (Alfredo Laurano)

Nessun commento:

Posta un commento