mercoledì 21 novembre 2018

IL NOSTRO BEL PAESE


Bella Italia, amate sponde…
Tutti l’amiamo, tutti la vogliono, tutti la visitano, soprattutto gli stranieri che l’adorano. Scoppia di arte, di storia, di cultura e tradizione, esibisce monti, mari, valli, fiumi, laghi e bellezze naturali.
Lo diciamo sempre e senza un filo di retorica: l’Italia è un grande, articolato e incredibile museo a cielo aperto, dappertutto: al nord, al centro, al sud e nelle isole. In ogni regione, città, paese o borgo c’è qualcosa da vedere, da scoprire, da apprezzare, c’è fascino e stupore. In ogni sasso rivive un po’ di Storia, in ogni luogo si celebra la natura, si spiega la geografia, si tramanda la cucina regionale, si racconta il territorio e l’opera dell’uomo. Non a caso è così diffusa la sindrome di Stendhal.
Ma come si vive? Come si sta?

Secondo lo studio realizzato da “La Sapienza”, che ha valutato alcuni parametri essenziali, come lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi pubblici e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita, la qualità della vita nelle 110 province italiane è ottima nel nordest e nei piccoli centri: Bolzano è sempre prima, seguita da Trento e Belluno.
Roma precipita di diciotto posizioni: dal 67° all'85° posto della classifica. Ma, per chi ci abita, ci vive e ci lavora, non è certo una novità: traffico, smog, scarsa manutenzione della città, buche stradali, alberi che crollano, rifiuti nelle vie: la capitale paga per il degrado evidente di cui è vittima.
Ma se Roma piange, anche Venezia (dal 41° al 62° posto) e Firenze (dal 37° al 54°) non ridono molto. Milano (55°) e Torino (78°) sono più o meno stabili.
Senza variazioni rispetto allo scorso anno Napoli, in terzultima posizione, e Palermo (al 106° posto). Fanalino di coda Vibo Valentia. Qui, il pianto è costante.
Elevato il calo anche a Bari (dal 96° al 103° posto). La qualità della vita è peggiorata anche a Catanzaro (95°), all'Aquila (72°), a Potenza, che ha perso 20 posizioni: ora è 64esima),
Tra le migliori, al quarto posto Siena, che ha recuperato sette posizioni, seguita da Pordenone, che passa dalla nona alla quinta, e da Parma. In forte ascesa Aosta e Sondrio, rispettivamente al 7° e 8° posto, che partivano dal 18° e dal 16° della passata edizione. Decima Cuneo, che ha guadagnato tre posizioni.
Aumenta il divario Nord-Sud
Nel 2018, si conferma che sfuma sempre più il contrasto Nord-Sud in termini di buona qualità di vita legata al benessere economico, che si acuisce il divario fra piccoli centri, in cui si vive meglio, e grandi centri urbani, in cui la vita è invece sempre un po' più difficoltosa. Vedi il crollo di Roma. 
La tendenza, sembra, al miglioramento.
In generale, nelle province italiane si vive un po' meglio. Sono infatti 59 su 110 quelle in cui la qualità della vita è risultata buona o accettabile. I risultati migliori li ottengono le piccole città: quella ideale ha mediamente 100 mila abitanti.
Quasi, quasi vado a vivere in campagna, dove c’è la rugiada che mi bagna e il gusto ci guadagna. Ma intanto sto in città e non mi piace più… che bella era la mia gioventù. (Alfredo Laurano)


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