sabato 17 novembre 2018

EIA EIA ALELE’!


Da tempo hanno ucciso l’Unità, ma ogni tanto la riuccidono di nuovo, per esser certi che non possa risuscitare insieme a una moribonda Sinistra, che un tempo rappresentava.
Lele Mora vuole L'Unità'. Lo ha annunciato, pubblicamente, in TV, su Retequattro: diventerà ufficialmente il direttore del quotidiano. Si, proprio quello fondato da Antonio Gramsci nel 1924.
Ci aveva già provato, qualche tempo fa, un’altra bona, la Santa-deché, ma senza successo.
Ora ci prova uno che ha il busto del duce sulla scrivania e il suo ritratto alla parete. 
Uno che, sicuramente, affiderebbe, con piacere magno, gli editoriali al suo amichetto palestrato, verniciato di tatuaggi anche su tempie, piedi e gambe, che risponde al nome di Fabrizio Corona, dopo aver più o meno risposto – come lo stesso compagnuccio Lele – alla giustizia.

Povero Gramsci, il tuo giornale, il tuo nobile pensiero in mano a un gaudente neofascista che si definisce, però, mussoliniano! Uno che nel corso della sua vita è salito agli onori delle cronache per gossip di bassa lega e per le sue dichiarazioni sul fascismo da operetta ("ho le suonerie fasciste sul cellulare") oppure per le minacce al programma Annozero di Santoro ("spero vengano i fascisti a spaccarvi le gambe")
Fa accapponare la pelle il solo pensiero, che l'Unità, che versa in condizioni disastrose, venga acquistato da un conclamato fascio-bancarottiere come Lele Mora, nota maitresse del berlusconismo e della sua corte dei miracoli, coinvolto in una lunga serie di schifezze che lo hanno fatto finire in carcere. Uno che, condannato per evasione fiscale, bancarotta fraudolenta, spaccio di droga e favoreggiamento della prostituzione e messo da qualche buon prete (Mazzi) a fare servizio sociale, per vent’anni ha usato la cocaina come merce di scambio con escort e uomini di potere.
Uno che, come ricorda Globalist, ha permesso a molte mezze tacche dello gossip set televisivo di sfiorare il suo lato B in cerca di visibilità. Insomma una specie di cortigiana a tutto tondo, che esprime tutta la volgarità, l’atonia e l’idiozia del Paese.
Ora questo viscidissimo personaggio da fumetti erotico-scandalistici manifesta l'interesse di acquistare uno dei più grandi quotidiani della storia di questo Paese:
“La Sinistra non ha più un organo di stampa che la rappresenti nell'attuale scenario politico, si rende necessario ricreare il pluralismo di pensiero, in quanto condizione imprescindibile per riportare il nostro Paese ad una visione della vita democratica e libera.”
E lo farebbe Lui? Tutto, assai divertente se non fosse tragico.
Ma forse, per fortuna, è solo un grande bluff!
16 novembre 2018 (Alfredo Laurano)

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