lunedì 5 giugno 2017

SECONDO LA PRASSI

Finale di Champions, sfida di squadre e di pallone: vince il Real, ma, soprattutto, stravince il panico e il terrore.
Altri due attentati, uno vero, reale, con sette morti e una cinquantina di feriti a Londra (il terzo in tre mesi), l’altro presunto, temuto, possibile, inventato dalla paura e dalla psicosi terrorismo, a Torino, che ha provocato, comunque oltre 1500 feriti. Ma poteva andare peggio. Entrambi, in contemporanea, quasi in diretta mondiale.
Mentre si svolgeva il secondo tempo della partita di Cardiff, intorno alle 22, un furgone è piombato sul London Bridge travolgendo i passanti. Ormai è quasi una prassi, un classico che si ripete. 
Il van si è schiantato a pochi metri dal ponte e ne sono scesi tre uomini armati di lunghi coltelli che hanno cominciato a colpire, con inaudita malvagità, chiunque si parasse davanti. Poi, dopo aver seminato morte e terrore, sono stati abbattuti dalla polizia, secondo copione. 
Secondo la premier, tuttavia, l'Intelligence avrebbe sventato in questi mesi altri cinque complotti. Secondo la cronaca, tra pochi giorni, lì si vota.

In quegli stessi minuti, in piazza S. Carlo a Torino, forse per lo scoppio di un petardo, la folla che seguiva la partita sui maxi schermi ha temuto un attentato e, presa dal panico, ha cominciato a correre a perdifiato per mettersi in salvo. Tutti hanno calpestato tutti, hanno camminato sopra a quelli caduti, hanno schiacciato corpi, teste, facce, gambe. Due donne e un bambino sono gravi, in rianimazione. Qualcuno ha detto: “sembrava un altro Heysel”. 

Nel fuggi fuggi generale, la stragrande maggioranza delle persone ha perso scarpe, zaini ed effetti personali e si è ferita correndo su un tappeto di vetri rotti di bottiglie di birra, vendute liberamente dagli ambulanti per le vie del centro.

Intanto, per quello che, di riflesso, ancora conti sul piano sportivo, la Juve perdeva e, giustamente, ha perso l’ennesima finale. Con somma gioia dei tanti tifosi italiani, che hanno superato la retorica patriottarda della squadra italiana che combatte lo straniero e odiano i bianconeri. O di quelli diversamente o proprio anti Juventini - a cominciare dai torinesi veri, tutti torinisti - e con la massima goduria di quelli napoletani che hanno brindato e sparato fuochi d’artificio, alla faccia di Higuain. All’estero, nei tornei internazionali, gli arbitri e le squadre non si scansano…
Si, stavolta, pensavano di vincere davvero, soprattutto i tanti arrivati dall'Australia, dal Belgio, dalla Polonia e ovviamente da tutt’Italia. 
Ma hanno miseramente perso, insieme alle tante vere vittime di un terrorismo che invece continua vincere tutte le sue battaglie infami e le sue multiformi strategie di morte.
4 giugno 2017 (Alfredo Laurano)



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