lunedì 26 giugno 2017

GUIDARE NON E’ UN FILM

L’arroganza al volante, la strafottenza, la mancanza di senso civico e di responsabilità. Oltre al menefreghismo nei confronti delle norme e delle leggi e, soprattutto, della vita altrui.
Guidare senza patente, senza giudizio e sotto gli effetti di fumo pesante e droghe varie è di per sé una condizione di rischio e di pericolo.
Quando si corre su una strada, si è nella realtà, non si viaggia in una fiction dove tutto si può gestire, inventare o modificare.

Qualcuno, forse, avrebbe dovuto ricordarlo al giovane Domenico Diele, volto emergente del cinema e della tv, che dovrà rispondere di omicidio stradale aggravato per aver investito e ucciso l’altra notte una donna di 48 anni nei pressi dell'uscita autostradale di Montecorvino Pugliano, nel Salernitano.
L'attore, impegnato nelle riprese di “Una vita spericolata”, ha forse confuso una scena cinematografica del film che stava girando, dal titolo tristemente evocativo e simbolico, con una sequenza tragica di morte.
È stato arrestato e le successive analisi, cui è stato sottoposto, hanno accertato, che guidava sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.
È emerso, inoltre, che il giovane non potesse usare l’auto, in quanto la sua patente era stata sospesa nel 2016, anche allora per uso di stupefacenti.

Per queste ragioni, a mio avviso, il reato andrebbe derubricato da omicidio stradale a premeditato o volontario.
Chi guida sotto l’effetto di droghe o di alcol sa di non essere lucido, razionale e totalmente consapevole, sa di essere appannato, alterato nella visibilità e nelle percezioni sensoriali. Sa che può uccidere.
  (Alfredo Laurano)


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