giovedì 10 novembre 2016

TRUMPLAND

“A giugno, l'Inghilterra ha votato per lasciare l'Europa. Ieri l'America ha votato per lasciare l'America”. 
Sono parole di Michael Moore, famoso regista, produttore cinematografico, scrittore e autore televisivo statunitense, vincitore di un Oscar. 
Tutti lo ricordano per aver sempre attaccato e ridicolizzato il presidente George W. Bush, soprattutto nel film Fahrenheit 9/11 del 2004.
Profondo conoscitore della realtà americana, attraverso i propri documentari e libri ha affrontato con spirito critico i problemi e le contraddizioni del sistema politico, economico e sociale degli Stati Uniti, conquistando un grande successo di pubblico, ma procurandosi anche una folta schiera di detrattori, che ne hanno messo in discussione idee e metodi. 
A luglio scorso, aveva previsto, fra i pochi, che: “Donald Trump, miserabile, ignorante, pericoloso pagliaccio part-time, e sociopatico a tempo pieno, sarà il nostro prossimo presidente”. 
Ricordava, tra l’altro, come l’era patriarcale non fosse pronta per una donna presidente. 
“Ed ora, dopo aver sopportato per otto anni un uomo nero che ci diceva cosa fare, dovremmo rilassarci e prepararci ad accogliere i prossimi otto anni con una donna a farla da padrone? Dopodiché, per i successivi otto anni ci sarà un gay alla Casa Bianca! Poi toccherà ai transgender! Vedete che piega abbiamo preso. Finiremo col riconoscere i diritti umani anche agli animali ed un fottuto criceto guiderà il paese.”
10 novembre 2016 (Alfredo Laurano)







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