domenica 25 settembre 2016

VIOLENTA FOLLIA METROPOLITANA

Malvagità, prepotenza e imbecillità sono contagiose come tutte le malattie infettive. Dilagano e si diffondono a caso, nel tempo, come e dove capita.
Le immagini del pestaggio sulla Metro B di Roma le hanno ormai viste tutti e hanno provocato un senso di schifo e di disgusto in tanti cittadini e utenti.

Il giovane Maurizio chiede ad altri giovani di smettere di fumare. Poi si allontana. Qualche istante dopo, alla fermata della stazione Bologna, gli aggressori-fumatori scendono dal treno e rientrano dalle porte del vagone dove si trova il ragazzo con la madre accanto.
Un giovane, canotta nera e cappellino, si avvicina, la madre di Maurizio lo spintona per difendere il figlio, ma finisce a terra.
Poi comincia il massacro: quello col cappelino, aiutato da un complice, colpisce ripetutamente a calci e pugni il 37enne e sferra un calcio anche alla madre che da terra cerca di difenderlo ancora. Poi scendono dal vagone.
Durante l'aggressione la metropolitana poco a poco si svuota: nessuno interviene e nessuno aiuta Maurizio e sua madre a rialzarsi dopo la brutale aggressione.
I due teppisti, catturati poi dalla polizia, hanno dichiarato di essere reduci da un Rave party, nei pressi della capitale e quindi ben “fatti” di sostanze.
Altra follia, altro sdegno, misto a incredulità, poco tempo dopo a Fiumicino.
Passeggeri, per quasi un'ora, ostaggio di un altro delinquente pazzo su un autobus della Cotral, che collega Fiumicino ad Ostia. Un adolescente, spalleggiato da una baby gang, ha prima infastidito i passeggeri chiedendo un accendino, poi si è acceso una sigaretta, ha aggredito violentemente l'autista che gli aveva intimato di scendere e infine ha danneggiato l'autobus su cui viaggiava.
“Quel ragazzo era indemoniato - ha dichiarato un testimone - non voleva andarsene. È diventato sempre più minaccioso e prepotente. Una spinta dopo l’altra, fino a puntare le mani al collo del conducente, ormai chiuso in un angolo”.
A sottrarlo alla violenza, sono stati alcuni passeggeri che sono riusciti a far scappare l’autista in strada. Il suo aggressore lo ha rincorso per qualche metro e poi si è scagliato contro l’autobus. La porta di ingresso è andata in frantumi. Gli stanno dando la caccia.

E per chiudere in tristezza, un altro caso di incredibile follia.
Un Tir travolge un'auto ferma al casello di Rondissone (Torino) della A4 Torino-Milano per pagare il pedaggio e fugge, trascinandola per 200 metri: due genitori morti, gravi i tre bambini.
Sulla vettura, una Fiat Idea, c'era un'intera famiglia distrutta.
Il camionista, arrestato, era ubriaco e non ricorda nulla.
 (Alfredo Laurano)


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