venerdì 2 settembre 2016

LA TAVOLA NUDA

Che mi metto stasera? Abito lungo, jeans o minigonna: poco importa, basta una tunica o un asciugamano, una vestaglia o un caffettano. Tanto, nessuno ti vedrà vestita, appena entri te lo toglierai….
Ambiente elegante, luci soffuse, tante candele, niente cellulari.
Chi ha una prenotazione, entra (vestito) all’Italo Americano - ristorante di Cerro Maggiore, nel Milanese, nuovo cenacolo dei naturisti gourmet - si sistema dietro apposite tende e separé e si spoglia. Come nella cabina al mare, ma integralmente.
Poi si accomoda al tavolo, poggiando sulle sedie un telo, per ovvie questioni igieniche, e inizia a cenare.  
Unica cosa extra consentita è portare una pochette, per gli effetti personali, ma è fondamentale seguire due rigorosissimi divieti: non tenere con sé il cellulare, per evitare di cadere nella tentazione di fotografare qualche nuda chiappa o il vicino di tavolo, e non fare alcuna pratica o avance esplicita di natura sessuale: toccamenti, carezzine, casti bacini su tette e pancini.
E’ il primo ristorante per nudisti d’Italia, nato un mese fa, il cui motto è: spogliamoci e mangiamo.
Il locale, arredato in stile americano anni 50-60, dispone di più di cento posti a sedere, ha un banco bar-enoteca, dove poter degustare vini di qualità, una piccola pista da ballo, una zona relax con divanetti e luci basse, dove poter tranquillamente sorseggiare un drink in compagnia.  Si favorisce l’ intimità, ma non è un locale per scambisti e per curiosi.

Il costo della cena va dai 100 ai 120 euro a coppia e dai 50 ai 100 per i single. Ci sono sconti per chi è iscritto all'Associazione Naturista Italiana.
La qualità della cucina non sembra essere eccezionale, stando alle recensioni su siti specializzati, ma questo conta poco.
Conta molto, invece, l’astuto marketing che ispira la non comune iniziativa e che sfrutta un certo naturale voyeurismo e quella componente narciso-esibizionistica che in alcuni è irrefrenabile, non solo sulle spiagge apposite, dove, di certo, non circolano burkini o veli islamici.
E poi, vuoi mettere? Si cena completamente nudi e poi si balla, senza nemmeno il rischio di macchiarsi la cravatta o la camicetta di chiffon.
(Alfredo Laurano)




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