venerdì 16 settembre 2016

PORN REVENGE /903

Una volta, sembra un secolo fa, c’erano le chiacchiere di paese, le malelingue, le maldicenze, gli untori del pettegolezzo porta a porta. Oggi, c’è un grande, immenso paese globale e virtuale. Lo scrivevo, per l’ennesima volta, solo per  poche ore fa.
La Rete è una sconfinata prateria dove viaggia di tutto: informazione e conoscenza, spazzatura e sentimenti, imbecillità, speculazione e solidarietà.
La Rete non piange, non ride, non giudica, non ha rigurgiti morali.
E’ virtuale nella forma, ma reale negli effetti e in ciò che muove e che racconta. Veicola l’effimero, il successo, l’euforia, la spregiudicatezza. E’ anestetizzata di fronte al dolore e ai sentimenti, pur propagando le emozioni umane.
Ma non uccide, come molti titoli di stampa stanno oggi affermano: sono i tanti mascalzoni che la frequentano che uccidono, con atti di bullismo, di persecuzione, di dileggio, di cinismo, di emarginazione.
Quanto veleno e vigliaccheria virtuale si produce in questa giungla selvaggia, dove i predatori sbranano le prede? Quante vendette e atrocità si consumano in nome di una presunto diritto di offendere e ferire?
E’ il prezzo che paghiamo per salvaguardare la libertà di fare e di dire di tutti, per colpa di alcuni, la cui la malvagità, indotta o naturale, determina l’abuso e la violenza. Anche in Rete l’iper-tecnologica generazione del grande fratello produce odio e rancore, angoscia e depressione, invidia, competizione e nomination.

La legge sul Cyberbullismo arriva oggi in Aula.
Era già prevista la discussione, ma dopo la triste storia della giovane Tiziana di Napoli, morta suicida dopo che alcuni suoi video hard erano diventati virali, si carica di ulteriori significati.
Non riguarderà solo i reati in danno di minorenni. Per cyberbullismo si intendono la realizzazione, la pubblicazione e la diffusione online, di immagini, registrazioni audio o video o altri contenuti multimediali, allo scopo di offendere l’onore, il decoro e la reputazione di una persona, nonché il furto di identità e la manipolazione di dati personali,
Violenze fisiche e psicologiche, minacce e furti, offese relative alla razza, alla religione, all’orientamento sessuale, all’aspetto fisico: sono sempre più frequenti e gravi gli episodi di bullismo che mettono in serio pericolo  l’incolumità psichica e fisica delle persone, fino a portarle anche al rischio del suicidio. 
Come, appunto, nel caso di Tiziana che, al di là delle sue responsabilità, della sua consapevolezza di trentunenne, della sua fragilità e della sua discutibile interpretazione del concetto di libertà sessuale, è stata messa alla gogna mediatica, vittima di un perverso gioco che pensava forse di poter guidare e dominare. Succube di una perversa spirale che da scherzo è diventata incubo, poi calvario di vergogna e infine tragedia. Reale, vera, non virtuale.

Forse non c’è stato ancora il tempo di assorbire nella sua interezza il complesso significato e gli effetti della rivoluzione tecnologica degli ultimi vent’anni.
Dobbiamo imparare ad adeguare i nostri comportamenti, il nostro stile di vita. A studiare, educare, prevenire, usare e rispettare uno strumento eccezionale, ma potente, utile allo sviluppo della conoscenza e alle relazioni umane, privilegiando l’essere e non solo l’apparire.
 15 settembre 2016 (Alfredo Laurano)


Nessun commento:

Posta un commento