martedì 20 settembre 2016

SCENE DA UN MATRIMONIO

Una lunga limousine, la  classica Roll, la carrozza a cavalli, il corteo con lo strascico e i paggetti? Una volta, forse, nell’antichità dell’etichetta matrimoniale!

Vent’anni fa, con Davide Mengacci, per Canale Cinque, ho girato per tre giorni “Scene da un matrimonio”, a Genova, per raccontare, con giusta discrezione e una certa riservatezza, una storia e un sentimento. Tutto, con misura, con un pizzico d’ironia, con il dovuto garbo e quasi con pudore. Nonostante l’esuberanza della TV:
Oggi, c’è molto di più.
Intanto le megafeste nei mega castelli dei guru napoletani o campani, dove lo sfarzo, i banchetti, l’abbondanza e l’eleganza fanno rima solo con l’esaltante, incontenibile stile del pacchiano spinto di luoghi artificiali e di lustrini da paese dei balocchi.
Poi, i film con musica, canzoni e immagini glamour e strappacuore del prima, del molto prima, del durante e anche del poi, con i parenti, amici e ragazzini rivestiti da stilisti sfortunati o un po’ falliti, con abiti teatrali o da sfilata o catturati dalle fiabe. Mare, barche, scogli, sole, giardini rigogliosi, tramonti e scontati controluce sono le accurate scenografie scelte per queste costose storie, di ambiguo gusto e perduta originalità, costruite ad hoc per la solenne  fiera dei ricordi.

Ma, a voler stupire veramente con qualcosa di ancor più appariscente, si può atterare in elicottero nel centro di Nicotera, in Calabria, per consentire a due ricchi sposi di fare un giro sopra le isole Eolie.
Col beneplacito, o per volontà, del padrino locale e a insaputa del sindaco, che sostiene di non aver mai concesso l’autorizzazione all’atterraggio e di non aver chiuso al traffico e transennato il centro storico della cittadina. Nessuno l’ha informato, nemmeno i vigili o qualche stupito cittadino.
Pensa quanto conta lì, e non solo lì, l’istituzione comunale!
Funerali in pompa magna che a Roma paralizzano un quartiere, aerei che lanciano fiori sul corteo funebre, inchini e contro inchini ai boss di madonne varie in tante processioni, fino ai matrimoni show in terra di Calabria: capricci di potenti, in stile cafone e rutilante, cui tutto è concesso in questo ridicolo Paese.
(Alfredo Laurano)

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