venerdì 4 dicembre 2015

UNA CORVA IN BABY DOLL

Il Decameron Vatileaks assume toni da farsa e un po’ boccacceschi.
Secondo il Balda monsignore, l’Immacolata Chaouqui avrebbe dimenticato un baby doll nella sua stanza d'albergo di Firenze, dove, un anno fa, avrebbe consumato una notte d'amore con lui medesimo.
Questo intimo pettegolezzo accresce il mistero intorno alla complessa personalità della “corva” vaticana, di questa donna capricciosa, un po’ Ruby, un po’ Lucrezia Borgia, improvvisamente alla ribalta. 
Di cui poco si sa e ancora si ignora - né lei lo ha mai chiarito -  come e da chi sia stata scelta per un ruolo così importante e delicato, come quello di controllare i conti della santa sede. 
Da chi è protetta, chi la manda, chi la sponsorizza?
Chi c’è dietro: servizi segreti americani, massoneria, Opus Dei?

Secondo l’inchiesta dell’Espresso, è una figura femminile ambigua e controversa, simbolo della stessa spietata politica machiavellica e della corruzione sessuale attribuita ai papi rinascimentali.
La sua reputazione di donna intraprendente e di arrampicatrice sociale sembra essere fuori discussione: una lunga serie di amicizie, reali o millantate, all'interno del mondo del potere, della politica, del papato e dei salotti romani.
Come emerso anche nell’ intervista pubblica, ieri sera da Formigli, dopo quelle a Ballarò e alle Jene, sa sfruttare tutte le opportunità mediatiche e si sa muovere nell’Italia delle trame, delle truffe, delle vanità e delle persone che contano realmente: nobili, contesse, cardinali, faccendieri, ambasciatori, imprenditori.
E' troppo spavalda e sicura di se, anche se si propone in tono umile e dimesso, per essere come vuol apparire e come si racconta. Forse tiene sotto scacco qualcuno. 
Anche la procura di Roma la sta indagando, col marito, per associazione a delinquere: avrebbero ricattato Paolo e Silvio Berlusconi, e non solo.
Vittima, megalomane, ballista, pedina o millantatrice? Ce lo dirà, forse la Magistratura. Non quella del Vaticano.

Sempre a Piazza Pulita, all’interno della discussione su corvi e verità fuggite, sui documentati lussi e privilegi dei cardinali che vivono in palazzi sfarzosi e sontuosi spazi, a due metri da barboni senzatetto, vorrei anche sottolineare la ridicola posizione del crociato Adinolfi, patetico fondamentalista cattolico - ma integralista e sordo come un islamico - che, ostinatamente e contro ogni evidenza, continuava a difendere le vergogne del clero, non i principi della Chiesa, quella delle parrocchie e dei paesi, come cercava inutilmente Nuzzi di fargli capire.
Ma la rigida sentinella in piedi, in quel caso comodamente seduta con le sue cardinalizie scarpette rosse, fingeva di non sentire.
4 dicembre 2015 (Alfredo Laurano)


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