giovedì 24 dicembre 2015

L’ABITO FA IL MONACO

In perfetta continuità col suo ispiratore modello di riferimento, nonché predecessore Silvio da Arcore, Matteo, il puffo di Rignano, è atterrato a Beirut per una visita istituzionale in Libano e ha raggiunto in elicottero la sede il comando italiano. 
Jeans e giacca mimetica: abbigliamento ovvio e consono all’evento.
A Cuba, di recente, era in maglietta e calzoncini per fare footing. Ma Fidel non l'ha... (diciamo) gradito.
Perché ridete? Che c’è di strano?
E’ normale che quando uno va a visitare un ospedale, indossi il camice bianco, in tribunale mette la toga, tra i frati in convento, saio, sandali e cordone.
In una miniera, tuta e caschetto, allo stadio, la divisa da calciatore, in un allevamento di bufale si traveste da cow boy e in Vaticano, come minimo, la tunica rossa da cardinale o da chierichetto, con naturale nonchalance. 
Sono quasi certo che quando andrà a “La Sette”, si travestirà da Crozza! Per vincere il confronto.
Dimenticavo, quando visiterà il prossimo Circo, ha promesso che vestirà, ovviamente, il costume da pagliaccio.
23 12.2015 (Alfredo Laurano)





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