mercoledì 2 dicembre 2015

LA PAPESSA CORVA

Che strano personaggio questa Francesca Immacolata Chaouqui.
La magistratura vaticana l’accusa, con monsignor Vallejo Balda, di essere all'origine della nuova fuga di documenti che sono alla base di due nuovi libri, “Avarizia”, di Emiliano Fittipaldi, e “Via Crucis” di Gianluigi Nuzzi.
Madre calabrese, padre egiziano, fu scelta nel 2013 - non si sa come e perché - a far parte della Cosea, la commissione che vaglia i conti del Vaticano, di cui il suo ex amico-amante monsignor Balda era segretario.
Di lei si è detto tutto: che è una lobbista, protetta dal potente faccendiere Luigi Bisignani, infiltrata dei servizi segreti americani, massona, vicina all’Opus Dei, millantatrice.
E ora “corvo”, sotto processo, con lo stesso monsignore - che frequentava assiduamente fino a qualche mese fa - e con i due cronisti che, nei rispettivi libri hanno raccontato trame, vizi, notizie e segreti altarini, all'ombra del cupolone. 
Più che una “corva”, però, sembra un’oca che starnazza.
L’ho ascoltata e vista in una intervista delle Jene e mi è sembrata, per le risposte, gli atteggiamenti e i tic, un’esaltata, una “fumata”, una matta spiritata, che spara cazzate, pronuncia frasi sconnesse, fa errori di sintassi e commenti razzisti e autoreferenziali.
Lei stessa, su Twitter, si descrive così: "Comunicatrice finanziaria in giacca e jeans, indaffarata a lasciar traccia e con le maniche rimboccate per costruire un mondo giusto". Qualche buontempone, sulla stampa, l’ha definita pure “bomba sexy” ma, vista al naturale, senza trucco e apparecchiatura ad hoc, non mi pare proprio induca in tentazioni.
Tra l’altro, appena assunto il prestigioso incarico, si fece notare per alcune affermazioni - da lei smentite e attribuite a misteriosi hacker - su Benedetto XVI, “affetto da leucemia”, sul “corrotto” cardinal Bertone e sull’ex ministro Tremonti: “gli hanno chiuso il conto allo Ior perché è gay”.

Ambiziosa, esplosiva, fanatica, intrigante, esperta in pubbliche relazioni e, forse, appena, appena zoccola, l’Immacolata Chaouqui, 33 anni, vanta un giro di esclusive amicizie, sia all’interno delle mura leonine, che nell’attuale governo italiano.
Tifosa di Renzi e della Leopolda, ha visitato tutte le stanze più segrete del Vaticano.
E perfino le carceri, anche se vi ha trascorso una sola notte.
Fu lei che il 15 aprile 2014 organizzò il chiacchierato party da 20mila euro - cifra inquietante a proposito di spese pazze e degli sprechi denunciati dal suo datore di lavoro, Francesco - sulla terrazza della Prefettura in via della Conciliazione, durante la canonizzazione di Giovanni Paolo II.
Su quella terrazza lei faceva gli onori di casa e il suo amico Balda distribuiva ai presenti, Vespa compreso, la comunione in un bicchiere di cristallo.
Ora, è imputata in un processo, un po’ kafkiano, che coinvolge, non solo lei e l’altro presunto corvo, ma anche Nuzzi e Fittipaldi, per aver diffuso e pubblicato ciò di cui son venuti a conoscenza.
Da quelle parti, giuridicamente parlando, non si conosce il diritto di cronaca e la libertà d'informare e pubblicare tutto ciò che è collegato a fatti di interesse pubblico, riconosciuta nell'ordinamento italiano tra le libertà di manifestazione del pensiero.
Nella Chiesa del XXI secolo, che giustamente Francesco vuole povera e trasparente, si dovrà cambiare aria, anche sotto questo profilo.
Non si può perseguire chi denuncia il reato, ma solo chi lo commette.
1 dicembre 2015 (Alfredo Laurano

NOTA DEL GIORNO DOPO


"Mai avrei tradito il papa". 
Nell'intervista di ieri sera a Ballarò, l'Immacolata - composta, contenuta e quasi dimessa come non mai, per evidenti ragioni di comunicazione e di impatto mediatico al vaglio del vasto pubblico televisivo - oltre a negare ogni personale addebito, sostiene sostanzialmente due cose, in particolare: 
- di essere vittima dello scontro di poteri in Vaticano, che vogliono frenare le riforme di Francesco, in quanto scomoda espressione di pericoloso precedente storico da emarginare;
- e che i tanti scandali raccontati nei due libri incriminati rappresentano soltanto il 15-20% della verità e di ciò che accade effettivamente fra le mura Leonine. 
Mi viene da pensare che, se rivivesse Dante, dovrebbe riscrivere, aggiornare e moltiplicare i gironi e le pene della sua poco divina Commedia. 
Povero Francesco!

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