domenica 10 maggio 2015

UN CONCLAVE FRA LE NOTE

I cardinali della bella musica in conclave come quelli che eleggono il pontefice.
Domani, l’orchestra sinfonica più democratica del mondo, i mitici Berliner Philharmoniker - che con i Wiener Philharmoniker condividono il primato della qualità nel mondo sinfonico - voteranno il loro nuovo direttore.
Si incontreranno in un luogo segreto, forse la Philharmonie, senza familiari o amici al seguito e ognuno dovrà garantire il totale isolamento dall'esterno: niente smartphone, niente internet o tablet nella tasca. Solo loro devono scegliere il capo in totale autonomia.
Il successore di Simon Rattle, alla testa della prestigiosa filarmonica dal 2002 (dopo Abbado), sarà annunciato subito dopo lo scrutinio e assumerà l’incarico nel 2018.
I Berliner rappresentano un caso unico nel panorama internazionale. E’ la sola orchestra ad eleggere, attraverso il voto dei suoi stessi membri, e senza influenze esterne, il proprio “papa” musicale.
Diversi i nomi dei papabili: Nelsons, Thielemann, Barenboim, Dudamel. 
Il nuovo direttore entrerà a far parte della lunga e prestigiosa tradizione che, dal dopoguerra ad oggi, ha visto succedersi Celibidache, Furtwängler (che ebbe un controverso rapporto col regime nazista), l’autoritario Karajan, il nostro Abbado e l’attuale intraprendete Rattle.

Per evitare fughe di notizie, prima del conclave i 124 musicisti, provenienti da 26 Paesi (fra cui molti italiani) non possono esprimere pubblicamente le proprie idee.
Alla prima votazione ognuno potrà esprimere cinque preferenze: il vincitore deve ottenere la maggioranza assoluta dei voti, in caso contrario la commissione artistica, che procederà allo spoglio delle schede, andrà avanti con ulteriori votazioni nella stessa giornata.
Non trapelerà alcuna candidatura ufficiale, semplicemente perché non esiste alcuna candidatura ufficiale.
Con il dinamico Simon Rattle, i Berliner sono entrati nelle scuole, nelle prigioni, hanno partecipato a progetti educativi e hanno avuto un maggiore contatto con la società. 
Domani, ancora una volta, saranno padroni del proprio destino musicale.
10 maggio 2015  (Alfredo Laurano) 

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