mercoledì 13 maggio 2015

TRA INCROCI, SEMAFORI E TRAVAGLI

Questa divertente commedia, scritta e diretta da Leonardo Madier, racconta una giornata di ordinaria nevrosi quotidiana che, per effetto di una serie di incontri, imprevisti e casualità, trasforma e demolisce certezze affettive, antiche abitudini, convinzioni e solidi riferimenti di alcuni personaggi della contemporaneità.

Tutto si affolla nel trafficato crocevia di una multisala, senza semaforo, dove persone deluse, annoiate e un po’ arrabbiate, rinunciano alla propria riservatezza, perché hanno l’irrefrenabile bisogno di sfogare le proprie frustrazioni e di confidare i propri desideri, per cercare una nuova forma di edonismo e di felicità.
Una serie di sorprese e di scoperte sconvolgono tutti i protagonisti, fino a portarli, tra spunti di amara riflessione e momenti di pentimento, a una diversa presa di coscienza, a fronte di una sconosciuta realtà.
Ammissione di debolezza, riconoscimento di limiti e contraddizioni, confessione di manie e tradimenti: è il ritratto efficace dell’uomo d’oggi, occidentale, borghese e tecnologico.

Nell’ufficio di quella caotica struttura, un uomo e una donna (Andrea Villanetti e Barbara Patarini) vogliono affittare una sala-prove per uno spettacolino dei figli e per una festa privata.
Si “incrociano” lì, casualmente, per definire il proprio contratto, ma una serie di banali contrattempi impedisce, di volta in volta, il proseguimento della trattativa con il titolare del locale (Leonardo Madier). Quasi una metafora dei mille piccoli impedimenti che caratterizzano la diffusa macchina burocratica.

Sempre casualmente, compare in scena anche la moglie del direttore (Anna Carmen Puglisi) e un’altra giovane cliente (Giulia Ivana Clemente), anche essa occasionale. 
Completano il brillante cast gli aitanti giovani Antonio Colagrande e Giuseppe Panebianco.

Tutti si parlano, si descrivono, si propongono, ognuno con la propria storia personale, con le proprie idee, con i lati chiaroscuri della propria personalità.

Questi incontri (incroci) fortuiti, però, mettono a nudo la vita intima di ciascuno - dove si nascondono indifferenza, distrazione e stanchezza - e ne modificano il quadro psicologico. Fino alla crisi delle reciproche convinzioni. 
Fino allo psicodramma, un po’ comico, un po’ surreale, un po’ grottesco, ma non molto lontano da tante malcelate realtà.
Incroci di persone, travagli dell’anima.  

E’ una favola moderna, ben recitata e ben costruita - scandita da qualche passaggio di musica assordante e da qualche battuta un po’ artificiale - che fotografa i contorni psicologici e sociali di certe situazioni di forte attualità, dove la beffa, la caricatura e il paradosso disvelano inganni, gelosie e segreti inconfessati.
E’ l’antico gioco delle parti, dal vago sapore pirandelliano e, nel contempo, un po’ commedia dell’assurdo e degli equivoci plautini, che da sempre si rinnova nella vicenda umana. 
Che coglie i controsensi, la follia e le contraddizioni della nostra effimera esistenza.
13 maggio 2015    (Alfredo Laurano)
(INCROCI E TRAVAGLI Teatro Le Salette -Vicolo del Campanile, 14 Roma)

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