venerdì 8 maggio 2015

PIPPO NON FA PIU' PIPPA

Finalmente la decisione è presa. Pippo Civati lascerà il gruppo Pd, divenuto ormai il Partito della Nazione. 
Un rompicoglioni in meno, penserà padron Renzi, come lo sono già stati Pastorino, candidato a Genova, e Cofferati, da poco usciti.
A chi lo attacca, sostenendo che vuole cancellare e disconoscere il suo passato senza neanche dare una motivazione vera, accusandolo, anzi, di aver condiviso quelle stesse idee e proposte del suo segretario-premier, qualcuno dovrebbe fargli osservare: non me lo ricordo proprio Civati che proponeva di abolire l'articolo 18. Un Civati che stringeva un patto di legislatura, a oltranza, con la Destra; 
- che proponeva una legge elettorale con un premio di ballottaggio esagerato, ad una minoranza;
- che voleva cambiare la legge elettorale e la costituzione, stringendo prima un patto con Berlusconi e poi a botte di maggioranza e di fiducie;
-  che insultava il sindacato che insultava "i professoroni
-  che insultava "la Sinistra"; 
- che abbia mai detto a nessuno di stare sereno per poi farlo fuori il giorno dopo.
Non ricordo un Civati dire: "con Marchionne tutte la vita" e andare a cena ad Arcore.
Vorrei anche sottolineare che il buon Pippo, a differenza di tanti transfughi approdati di recente nel suo ex partito, non lascia per salire sul carro dei vincitori, ma al contrario, esce, con un po' più di dignità in mare aperto, quando ragioni di opportunismo e tornaconto personale gli consiglierebbero di continuare a "galleggiare" in porto e fare pippa. 
Come fanno tanti.
7 maggio 2015                   (Alfredo Laurano)

Nessun commento:

Posta un commento