martedì 19 maggio 2015

IL TAPPABUCHE

Si dice sempre che le sentenze non si giudicano, si applicano e non si disattendono.
A meno che non riguardino le mosse del governo del puffo superbone.
L’hanno chiamato “Bonus”, per confondere il misfatto, come se fosse un premio, una regalia, un buono per gli acquisti e non la restituzione del maltolto, di una quota di pensione non corrisposta o già sottratta illegittimamente agli aventi diritto.
E, peraltro, riconosciuta solo in piccola parte e solo ad alcuni.
Ma si può fare? E’ normale?
E’ come se, dovendo pagare tutti a Equitalia una tassa o una multa di mille euro, noi ne pagassimo arbitrariamente solo 200 e decidessimo di farlo, per esempio, solo se avessimo un reddito superiore al minimo. 
Ci sequestrerebbero anche le scarpe ed i calzini.

Non è certo quello che ha previsto la sentenza della Corte Costituzionale.
Per decisione e magnanima concessione del Consiglio dei Ministri, il bonus sarà elargito il 1° agosto, come mancia o strenna post-elettorale, una tantum, solo a una parte di pensionati (fino al lordo di 3200, corrispondenti a un netto di 1700 € circa) e solo al 20/30 per cento di quanto effettivamente spetterebbe a ciascuno (una media di 500 euro, contro i 2-3000) per la mancata indicizzazione delle pensioni, dal 2012. 
La cospicua differenza sarà una sorta di beneficenza forzosa dei pensionati a favore dello Stato e di chi, nel bene e, soprattutto, nel male, lo amministra con equità e forte senso del dovere e del sacrificio: finanziamenti, sconti fiscali, salvataggi di banche e grandi imprese, spese militari, enti inutili e via dicendo.

Prendere o lasciare. O così, o pomì.
O fare ricorso e, penso, ce ne saranno tanti. Già si parla di class-action.
La norma, bocciata dalla Corte, era stata votata da tutti i partiti - compreso il PD -  che avevano prodotto e appoggiato il governo Monti, scelto per svolgere il lavoro sporco che i partiti stessi non volevano e non potevano fare, senza perdere la faccia, voti e consensi. E per questo che chiamarono il killer-tecnico che, con la sua ministra Fornero, ci mise la sua di bocconiana faccia da loden e partorì quella magnifica riforma e i tantissimi, poveri esodati.
Comunque, tranquilli cari pensionati, dal prossimo anno è prevista una rivalutazione rispetto all’inflazione, con un adeguamento delle pensioni di ben 5 o 10 euro! Pensate, fin d’ora, come investirli
“Quando questa norma è stata votata io tappavo le buche della città di Firenze”, ci ha ricordato candidamente il ducetto fiorentino, fingendo di dimenticare che il suo partito era in prima fila.
Qualcuno potrebbe fargli osservare: ma perché non ci sei rimasto a tappar quelle buche col catrame, invece di mettere una toppa - e non è certo una metafora – alla fossa dei rimborsi aperta da quella inutile sentenza?
19 maggio 2015  (Alfredo Laurano)


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