venerdì 28 febbraio 2020

I NUOVI UNTORI /1971


E’ scandaloso il comportamento di certi soggetti - non hanno il diritto di definirsi persone - che, per puro esibizionismo, malvagità e idiozia congenita, amano diffondere notizie false e bufale varie, per creare panico e allarmismo in momenti difficili e d’emergenza, come quelli che siamo vivendo, molto intensamente, da una settimana.
Sul perché lo facciano, dovremmo scavare a lungo nelle loro singole storie e biografie, nelle loro patologie e percorsi esistenziali, nelle loro nevrosi e perversioni inconfessate, ricorrendo alle risposte di scienza e psicologia. E’ una forma di follia secolare e primitiva di sciacallaggio mentale, che si diffonde inevitabilmente in tutti i casi di crisi collettive, di difficoltà, di allarme, di pericolo sociale, di calamità.
Dopo aver seguito le sconvolgenti vicende della Cina e di Wuhan, in particolare, ora anche noi dobbiamo fare i conti col Coronavirus.
Ennesima situazione “ideale” per far nascere e crescere le odiosissime fake news.

In un illuminante servizio video, messo in onda e ben commentato dalla Sciarelli di “Chi l'ha Visto”, vengono riassunte tutte le bufale propagate prima e dopo la diffusione dell'epidemia in Lombardia.
Ci sono i tanti messaggi su WhatsApp e sui Social che diventano subito virali; audio e video di presunti o veri infermieri del Policlinico di Roma, di Bari e di Messina, che raccontano di contagi inesistenti, di quarantene e casi volutamente taciuti e nascosti al pubblico, come quelli presunti di Cologno Monzese, prontamente smentiti dal sindaco. C’è chi si spaccia per esperto o luminare, indossando i panni e le funzioni del prof. Bassetti di Genova (che ha subito negato di essere lui nel video), per dare suggerimenti. C’è una inviperita madre che urla istericamente alla polizia sul molo di Ischia, per sapere da dove vengono certi pullman. Poi, ci sono le immancabili truffe di chi, fingendo di essere del 118 o della Croce Rossa, vuole fare tamponi a domicilio, a pagamento.

C’è una delle fake news che ha particolarmente colpito l'opinione pubblica: in un messaggio circolato in rete, si segnala che il pericolo viene dagli animali domestici, non dai pipistrelli. «Attenzione sono portatori sani, liberatevi di loro, avete una vita sola», si legge nel testo. Parole che ricordano quello che sarebbe successo in Cina poche settimane fa. Un villaggio nell'Hebei, a nove ore di auto da Wuhan, aveva esortato le famiglie a sopprimere gli animali domestici, entro cinque giorni. Stesso avvertimento nello Shaanxi, dove si è parlato di "smaltirli immediatamente". In caso contrario sarebbero stati i funzionari locali a catturarli e a ucciderli.

Tutto questo, come se non bastasse la complessa situazione locale e internazionale, creata dalla diffusione del Coronavirus.
Qualche maledetto bufalaro, che sceglie di giocare e di scherzare con la vita e la salute delle persone, e da ebete non se ne rende conto, è stato anche denunciato per procurato allarme. Ma le pene e le condanne previste dovrebbero essere ben più severe.
Magari svergognato e messo alla gogna sulla pubblica piazza, esposto allo scherno e al disprezzo altrui.
28 febbraio 2020 (Alfredo Laurano)

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