mercoledì 26 febbraio 2020

SALUTI E BACI


Un medico rianimatore del San Raffaele di Milano spiega perché non dobbiamo avere paura, ma dobbiamo restare a casa.
La grande differenza con la comune influenza è che il Coronavirus è estremamente più infettivo, cioè si trasmette con enorme facilità. La letalità resta comunque bassa.
Se state a casa, la gente si infetta poco alla volta. Molti non se ne accorgono.
Gli altri, specialmente gli anziani, noi medici e infermieri li prendiamo, li mettiamo in terapia intensiva, li curiamo e ve li restituiamo. Un poco alla volta.
Se invece tutti escono di casa il rischio è che si infettino tutti insieme e che quindi non riusciamo a gestirli, con un aumento importante della mortalità.
Il problema del Coronavirus non è tanto la sua gravità, ma quello degli spazi e delle possibilità di cura.
Come possiamo mettere 300.000 persone in terapia intensiva, quando abbiamo solo 4000 letti?
Adesso lo avete capito come mai dovete stare a casa?

Ricapitolando, infettività alta, da persona a persona, ma poco dall’ambiente. Molti contagiati sono asintomatici e ignari di essere malati.
Sono molti i comportamenti giusti o inutili che in questi giorni si adottano nelle regioni italiane non considerate a rischio.
Dall'uso delle mascherine (sistema di blocco delle goccioline, utili dove il virus è presente, inutili dove non c’è) alla paura di luoghi e mezzi pubblici (viaggi, treni, autobus e metro: dipende sempre dalle aree dove sta circolando il virus); dai farmaci fai da te agli esami del sangue privati.
Non esistono medicine preventive, antibiotici e vitamine: fuori dalle zone rosse, quali precauzioni o scelte hanno senso oggi in Italia?
Allora, musei, cinema e teatri chiusi, mentre ristoranti, bar e centri commerciali aperti. Anche il Duomo di Milano e alcune chiese sono chiuse. In quelle aperte, ostie solo in mano, niente scambio di segni di pace, acquasantiere asciutte.
Il blocco delle attività sociali, sportive, ludiche è utile nelle zone dove circola l’infezione.
Il virus, quindi, e le sue complicanze sono perfettamente trattabili dal nostro sistema sanitario che è tra i migliori al mondo. Ma si deve evitare che troppe persone vengano contagiate nello stesso momento, per non stressare il sistema ospedaliero. Non a caso si stanno allestendo numerose tende organizzate all’esterno degli ospedali stessi.

Ma per quali vie si trasmette davvero il Coronavirus? Possono essere pericolosi baci, abbracci e incontri sessuali?
Per prudenza, intanto, dovremmo modificare consolidate abitudini: evitare qualunque forma di contatto fisico, niente saluti calorosi, strette di mani, baci e abbracci all’italiana, quando ci si incontra. Si dice un ciao, si parla a distanza di almeno due o tre metri o si torna al saluto romano, come dice La Russa.
O si fa come nel filmato.
26 febbraio 2020 (Alfredo Laurano)


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