Un medico rianimatore del San Raffaele di Milano spiega
perché non dobbiamo avere paura, ma dobbiamo restare a casa.
La grande differenza con la comune influenza è che il
Coronavirus è estremamente più infettivo, cioè si trasmette con enorme
facilità. La letalità resta comunque bassa.
Se state a casa, la gente si infetta poco alla volta. Molti
non se ne accorgono.
Gli altri, specialmente gli anziani, noi medici e
infermieri li prendiamo, li mettiamo in terapia intensiva, li curiamo e ve li
restituiamo. Un poco alla volta.
Se invece tutti escono di casa il rischio è che si
infettino tutti insieme e che quindi non riusciamo a gestirli, con un aumento
importante della mortalità.
Il problema del Coronavirus non è tanto la sua gravità, ma
quello degli spazi e delle possibilità di cura.
Come possiamo mettere 300.000 persone in terapia intensiva,
quando abbiamo solo 4000 letti?
Adesso lo avete capito come mai dovete stare a casa?
Ricapitolando, infettività alta, da persona a persona, ma
poco dall’ambiente. Molti contagiati sono asintomatici e ignari di essere
malati.
Sono molti i comportamenti giusti o inutili che in questi
giorni si adottano nelle regioni italiane non considerate a rischio.
Dall'uso delle mascherine (sistema di blocco delle
goccioline, utili dove il virus è presente, inutili dove non c’è) alla paura di
luoghi e mezzi pubblici (viaggi, treni, autobus e metro: dipende sempre dalle
aree dove sta circolando il virus); dai farmaci fai da te agli esami del sangue
privati.
Non esistono medicine preventive, antibiotici e vitamine:
fuori dalle zone rosse, quali precauzioni o scelte hanno senso oggi in Italia?
Allora, musei, cinema e teatri chiusi, mentre ristoranti,
bar e centri commerciali aperti. Anche il Duomo di Milano e alcune chiese sono
chiuse. In quelle aperte, ostie solo in mano, niente scambio di segni di pace,
acquasantiere asciutte.
Il blocco delle attività sociali, sportive, ludiche è utile
nelle zone dove circola l’infezione.
Il virus, quindi, e le sue complicanze sono perfettamente
trattabili dal nostro sistema sanitario che è tra i migliori al mondo. Ma si
deve evitare che troppe persone vengano contagiate nello stesso momento, per
non stressare il sistema ospedaliero. Non a caso si stanno allestendo numerose
tende organizzate all’esterno degli ospedali stessi.
Ma per quali vie si trasmette davvero il Coronavirus?
Possono essere pericolosi baci, abbracci e incontri sessuali?
Per prudenza, intanto, dovremmo modificare consolidate
abitudini: evitare qualunque forma di contatto fisico, niente saluti calorosi,
strette di mani, baci e abbracci all’italiana, quando ci si incontra. Si dice
un ciao, si parla a distanza di almeno due o tre metri o si torna al saluto
romano, come dice La Russa.
O si fa come nel filmato.
26 febbraio 2020 (Alfredo Laurano)
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