domenica 23 settembre 2018

PRONTO, CHI SPARLA?


L’acceso confronto telefonico di qualche giorno fa, fra Marina, mamma di Marco Vannini, e Federico Ciontoli, a "Quarto Grado", ha qualcosa di incredibile e surreale, nello stesso tempo.
Non solo per l’assurda accusa rivolta da Federico a Marina di non aver voluto il dialogo e di aver tenuto un comportamento di chiusura nei confronti dei condannati, ma, soprattutto perché ribalta lo stato delle cose e dei rapporti.
In tre anni e quattro mesi (dalla morte di Marco), nessun esponente di quella famiglia, riconosciuta in primo grado colpevole di omicidio, ha in realtà cercato umilmente quei genitori disperati, non ha mai rivolto loro un pensiero, una parola, un gesto di scuse e pentimento. Non ha mai visitato la tomba di Marco, né la casa dei suoi genitori.
E non l’ha fatto, in particolare, nemmeno “l’amatissima” fidanzata Martina, che, presa da suo futuro, dagli studi da infermiera e dal suo successivo lavoro, ha immediatamente dimenticato quel giovane biondo che diceva di amare alla follia. E ha reagito con la dovuta resilienza, ha riorganizzato positivamente la propria vita, si è lasciata scivolare addosso e ha rimosso una tragedia che, a suo dire, era inevitabile (intercettazioni ambientali della sede dei Carabinieri). Chissà poi perché.

Strappato il telefono dalle mani della giornalista che aveva chiamato il giovane e dimagrito Ciontoli, per chiarimenti, Marina gli ha urlato con tutta la forza e la rabbia, a lungo covata: “Federico, mi fai pena, mi fai pena. Sono la mamma di Marco e mi stai facendo veramente pena. Ti voglio dire soltanto questo, hai avuto più di tre anni per poter parlare con me e non l’hai mai fatto. Hai detto solo menzogne e continui a dire menzogne e ad arrampicarti sugli specchi”.
Mamma Marina inizia così a riportare «il mare di menzogne» che gli sono state dette, intercalando con «vi dovete vergognare». «Non siete venuti mai al cimitero a trovarlo, tua sorella si deve vergognare» insiste Marina. 
«Mi dispiace veramente – risponde Federico – Ti ho detto quello che sapevo. Vediamoci, parliamone, ma non con i giornalisti. Marina ti prego, ascoltami», insiste, cercando di bloccare la foga di quella donna, provata dal dolore e dall’indifferenza.
«La cosa che mi dà più fastidio è che voi non avete mai usato una parola per mio figlio. E soprattutto, tu Federico, ti devi rendere conto che Marco si poteva salvare. E ce lo avrai per sempre sulla coscienza. Tu, tua madre, tua sorella e tuo padre non avete fatto niente per salvarlo», sbotta ancora mamma Marina, che non lascia spazio alle risposte del ragazzo. Che cerca di giustificarsi dicendo: «Marina siamo stati schiacciati da qualcosa di grande». A quel punto, Marina va su tutte le furie: «Di grande! Ma ti rendi conto quando parli di Marco cosa dici? Di grande è solo per me e mio marito Valerio». 
Federico sembra disponibile ad un incontro con Marina. «Ti spiegherò ogni minimo dettaglio, tutto quello che vorrai sapere. Tutto quello che vorrai sapere» ripete più volte.  «Potrei avere l’opportunità di spiegarti qualcosa che ti fa capire che forse non è come pensi».
Questa telefonata ha avuto luogo dopo che, qualche giorno prima, Federico e Viola erano stati intercettati per strada dalla inviata della stessa trasmissione Quarto Grado, accusata di aver raccontato bugie, falsità e solo piccoli tasselli di verità. Cioè, tutte “cavolate”, come le ha definite il furente Federico.
In realtà, Federico non dice assolutamente nulla e, probabilmente, continuerà a non dire nulla. Dubito che vorrà veramente incontrare la mamma di Marco per raccontare una sua verità.

L’avvocato Celestino Gnazi, legale dei Vannini, commenta così, dopo la messa in onda del video: «Mi ha stupito la loro arroganza. Se c’è uno che dice ‘’cavolate’’ è proprio questo ragazzo che forse è il regista di tutto. Nell’appello del pubblico ministero si elencano le ‘’cavolate’’ di Federico che addirittura, come un esperto regista, induce i familiari a mentire lo stesso giorno. Non pensano a Marco che è morto. Pensano a concertare una versione». 
Ma qual è la verità? Non la sapremo forse mai, perché sepolta da una arroganza intellettuale, da un cinismo senza limiti e da una inaudita cattiveria nei confronti di quella madre che soffre, senza darsi pace.
21 settembre 2018 (Alfredo Laurano)

http://www.tgcom24.mediaset.it/cronaca/caso-vannini-confronto-esclusivo-tra-la-mamma-di-marco-e-federico-ciontoli-mi-fai-pena-_3163421-201802a.shtml

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