mercoledì 1 marzo 2017

SPAGHETTI AL BACO

A chi non capitato di scoprire, dopo aver buttato la pasta nell’acqua in pieno bollore, un po’ di cosine nere galleggianti?
Guardando, con un certo disgusto, anche all’interno del pacco, vediamo camminare piccoli animaletti neri: sono i punteruoli del grano e della pasta.
Controllando poi meglio, ne sbucano tantissimi, anche dentro le confezioni ancora chiuse e a scadenza lontana.
In questi giorni, personalmente, ho dovuto buttato diversi pacchi di De Cecco e Molisana, ma non è solo una questione di marche: è già capitato con Garofalo, Voiello, Divella e Barilla
L' infestante in questione un parassita, detto anche pidocchio della pasta, che in natura attacca i cereali (come i moscerini per la frutta). Si chiama punteruolo perché dotato di rostro con cui buca le confezioni per deporre uova e moltiplicarsi.
La contaminazione può avvenire ovunque, comprese le dispense di casa, dove il colpevole principale è il caldo umido della nostra cucina, ambiente favorevole al comparire di questi insetti, anche se forse sono già presenti nei pacco comprato al supermercato, per scarsa igiene di magazzino, magari allo stato di uova o di larva.
Ma si può riscontrare, appunto, anche in mulini, pastifici, industrie alimentari e nella distribuzione, sia in fase di produzione (larve, uova, insetti adulti) che in distribuzione (supermercati, negozi).
Le probabilità che ciò possa verificarsi presso le aziende produttrici sono tuttavia basse poiché i carichi di grano vengono esaminati e respinti se positivi al parassita e i locali adibiti a produzione, confezionamento e stoccaggio vengono periodicamente trattati dal punto di vista igienico sanitario in base ai rigidi protocolli HACCP. 
Comunque, una volta arrivati in casa, se vogliamo eliminarli questi odiosi insetti - soprattutto, se notiamo svolazzare farfalline - bisogna controllare tutti i pacchetti e, nel caso, gettare via tutto.
Sono tantissime le persone che hanno periodicamente questo problema.
Le tarme alimentari, nel ciclo uova-larve, comunemente dette camole, sono appunto quegli insetti che, prima di arrivare alla loro forma adulta di farfalline, si possono trovare nelle confezioni di alcuni alimenti, anche sotto forma di larva o filamenti sottili, difficili da individuare: farine, biscotti, pangrattato, merendine, pasta, riso, cereali, zucchero, legumi e  anche the.
Purtroppo quando ci si accorge che le camole sono ovunque non resta che svuotare completamente l’intero mobile e gli scomparti, eliminare tutto quello che è stato attaccato (a volte si trovano anche dentro pentole e tegami, in spazi laterali e cerniere) e pulire a fondo con acqua e aceto, olii essenziali o candeggina e sterilizzare tutto con Amuchina. Infine, lavare e disinfettare tutti i contenitori e sigillare con smalto spray i buchini dei mobili.

La cosa migliore sarebbe utilizzare il vapore perché le temperature elevate distruggono sicuramente tutte le uova, che sono sicuramente state deposte anche negli angoli o nei posti più nascosti.  
In generale l’unico modo di non farle tornare sarebbe riporre pasta, farine e tutti i prodotti alimentari in barattoli ermetici o in frigorifero: assolutamente vietati gli insetticidi.
Sarebbe invece utile, dopo aver pulito bene tutto, mettere una ciotolina con dentro un po’ di ovatta bagnata con olio essenziale di eucalipto o foglie fresche di alloro, buccia di arancia, chiodi di garofano, lavanda o citronella: un mix di odori poco graditi agli insetti del cibo. Qualcuno utilizza anche fogli di carta moschicida, da attaccare alla dispensa, che contiene una colla con i feromoni di aggregazione sessuali che in genere attraggono i maschi delle tarme.

E comunque, come regola generale, è preferibile non acquistare, montagne di pasta e di cibo al supermercato, come fa, sbagliando, il sottoscritto: compriamo solo quello che pensiamo di consumare in pochi giorni.
Ciò che dà modo agli insetti di moltiplicarsi è prima di tutto il lungo tempo che hanno, in condizioni ideali di temperatura e umidità, per lo sviluppo delle uova che, in pochi giorni, possono trasformarsi in larve ed insetti adulti.
L'infestazione, per quanto sgradevole alla vista, pare non rappresenti un rischio per la salute umana. 
(Alfredo Laurano)



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