domenica 12 marzo 2017

FIAMME D’ONORE

Già la vita è stata certamente severa e difficile per lui. Anche se non sappiamo nulla della sua vicenda umana, dei suoi sentimenti e dei suoi pensieri. 
Non conosciamo il perché delle sue scelte, dei suoi progetti o dei suoi fallimenti, né perché avesse preferito dormire a terra, coperto da un plaid e un tappeto, sotto il porticato di una missione gestita dai frati cappuccini, e non nel letto di una casa.
Era un senzatetto di 45 anni, ma le cronache ci raccontano che una casa l’aveva, e anche una moglie e due figlie, che da circa un anno aveva deciso di abbondare, per non essere un peso e per ragioni personali e di coscienza. 
Ma quel luogo, scelto come riparo per la notte, piuttosto sicuro, si è trasformato in un falò che lo ha bruciato vivo e ucciso in poco tempo.

Un uomo vestito di scuro, cappello e cappuccio in testa, con un bidone bianco in mano, gli si è avvicinato, mentre dormiva in quel giaciglio di fortuna, e gli ha lanciato due, tre secchiate di benzina addosso. Appena un movimento di quel poveretto che, svegliato all’improvviso, non si rende conto di ciò che sta accadendo. 
Poi le fiamme, alte e immediate. La tragedia è consumata, la sua vita se n’è andata in un inferno. 
Sono raccapriccianti le immagini riprese da una telecamera di sorveglianza che mostrano la vile esecuzione in via Cipressi a Palermo. 
Un atto barbarico di pura e gratuita violenza che suscita soltanto orrore e indignazione. Nessuna ragione al mondo può spiegare questo assurdo crimine, volontario e premeditato, tanto meno quello della presunta gelosia, confessato dal benzinaio arrestato. Quel clochard avrebbe insidiato la sua ex moglie, ha detto agli inquirenti l’assassino, e lui l’ha punito, l’ha giustiziato, riducendolo a torcia umana. Come fosse la più logica delle conseguenze, una vendetta naturale di chi è ferito nell’onore.

Una motivazione, un po’ banale e del tutto sproporzionata ai fatti, che non giustifica la crudeltà e la mostruosità del gesto e che appare, in verità, assai poco credibile
Come è singolare, peraltro, che un benzinaio usi per uccidere la benzina, circostanza che fa pensare che se fosse stato boscaiolo, avrebbe usato un’accetta, se cacciatore, una doppietta, se medico, un’iniezione letale. 
Solo una coincidenza.
(Alfredo Laurano)

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