sabato 4 marzo 2017

CHE CREMA NEL CAQUELON!

La fonduta o fondue è uno dei piatti nazionali e tipici della Svizzera, radicato anche in Italia (Valle d'Aosta e Piemonte) e Francia.
Per la sua preparazione viene usato un formaggio a pasta dura - gruyère, vacherin, emmenthal, raclette, fontina, sbrinz - che viene fuso all'interno di una pentola apposita, detta caquelon, per essere mangiato caldo. Generalmente, nelle zone d'origine, è possibile acquistare dei mix di formaggi adatti per preparare una fonduta molto gustosa.
A tavola deve essere servita nella stessa caquelon (casseruola in ghisa, terracotta o porcellana), strofinata d’aglio e bagnata con un po’di kirsch, posizionata su una griglietta metallica, alla cui base si trova una fonte di calore, solitamente una candela o un fornelletto ad alcool, che mantiene la fonduta alla temperatura desiderata per tutta la durata del pasto.
Per degustare la fonduta, ogni commensale ha a disposizione una forchettina di forma allungata con cui s'infilza un pezzo di pane, più raramente una patata, che va immerso nel formaggio fuso nella casseruola. Quindi s'imprime alla forchetta un movimento rotatorio continuo, cercando di non far colare il formaggio fuori dal caquelon; quando si ritiene che il pane abbia raggiunto una temperatura ideale, si può estrarre e gustarlo, apprezzandone il sapore intenso.
In abbinamento, si sceglie un vino bianco morbido semi aromatico (per esempio Gewurtz Traminer, Riesling, Muller Thurgau, Sylvaner) e un bicchierino di Kirsch.

Il termine "fondue" non indica solamente il piatto a base di formaggio, ma anche la bourguignonne, dove bocconi di carne (filetto di manzo, vitello, pollo o maiale) si cuociono con lo stesso sistema dentro una pentola colma d'olio o quella al cioccolato, ove viene immersa frutta o biscotti.
Grazie ai cari amici Claudine ed Evandro, la cui fondue di ieri era eccezionale, e alle loro accurate spiegazioni su quella delizia cremosa e vellutata, veicolo di piacere della gola e di convivialità.
 3 marzo 2017 (Alfredo Laurano)


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