lunedì 15 agosto 2016

ROMA BELLA, ROMA MIA

Ferragosto a Roma: l’unico momento in cui la città torna se stessa, almeno in parte. Si riappropria dei suoi spazi, della sua dimensione umana e storica, e nello stesso tempo semplice, della sua ineguagliabile bellezza. 
E’ la Roma dimenticata in tutti i giorni dell’anno, con i suoi problemi di traffico, di smog, di rifiuti abbandonati, di caos e di rumore. E, come per incanto, si rivedono strade libere, parcheggi a misura d'uomo e d'auto. Torna il silenzio e la libertà di movimento per chi è rimasto e per le tante truppe di turisti. Riaffiora e fa capolino una presunta normalità.
Musei e siti archeologici sono aperti in una capitale un po’ blindata dalle misure antiterrorismo, con la possibilità di visitare il Foro Romano, la più grande area archeologica di Roma, ma anche il Colosseo, il Palatino, le Gallerie rinascimentali e tutto il circuito dei musei statali della città. 
Monumenti e luoghi affollati dai turisti considerati anche “obiettivi sensibili” e per questo particolarmente controllati. 

La metà degli italiani, e dei capitolini, è in vacanza. E Roma cambia completamente faccia, torna ad essere la capitale che tutto il mondo ama, laica e cristiana, fatale e affascinante, maliarda e suggestiva.

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Quella Città Eterna che fu dei papi, che profuma d’arte, di cultura e tradizione, che seduce e incanta con i suoi miti e la sua magia, dove la Storia si affaccia da ogni angolo di piazza o di edificio, e sprizza, impetuosa e travolgente, da ogni muro, fessura o sampietrino.
Per breve tempo, torna il fascino del rione e del borgo antico che si fa leggenda, che da solo si racconta e si reincarna in un'altra città, una città da vivere, da rievocare, da riscoprire, da “passeggiare”, con poche auto, motorini e qualche in bicicletta. 
Come nei film che raccontavano le domeniche pigre e sonnacchiose dei romani negli anni sessanta.
Ferragosto 2016 (Alfredo Laurano)



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