martedì 3 febbraio 2015

VIVA LA REPUBBLICA

Sobrio, concreto, essenziale, privo di alcun cedimento retorico: questo è stato il discorso di insediamento di Mattarella alle Camere riunite.
Si è rivolto ai partiti, ai politici, ai tanti giovani che siedono oggi in Parlamento ma, soprattutto, ha parlato agli italiani. Dei loro bisogni, delle loro attese, delle ingiustizie, dell’emarginazione, delle nuove povertà, sottolineando i tanti problemi che la crisi ha moltiplicato e a cui le istituzioni devono poter e saper rispondere.
Ha toccato ogni tema, ogni aspetto della vita sociale e quotidiana: il diritto all’uguaglianza, allo studio, al lavoro, alle cure sanitarie, alla giustizia, alla sicurezza delle donne.
Ha ricordato la Resistenza, la lotta alle mafie, antiche e nuove, al terrorismo, all’evasione e alla dilagante corruzione.
Ha rivolto un saluto agli stranieri, ha invocato la pace e il ripudio della guerra.
Ha indicato la strada dell’unità e delle riforme, nel rispetto della Costituzione.
Si è dichiarato arbitro imparziale, contando sulla correttezza dei giocatori tutti.

32 minuti di serietà e impegno, interrotti da una quarantina di convinti applausi bipartisan, per presentarsi in diretta alla nazione, auspicando un’Italia sempre più libera, sicura e solidale.
Parole semplici, laiche e profonde, piene di sensibilità, cariche di speranza.
Non resta che aspettare i fatti.

3 febbraio 2015    (Alfredo Laurano)



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