lunedì 2 febbraio 2015

MOZZARELLE DOP (ATE)

Noto, sempre più spesso, che alcuni amici, senza chiedersi perché o per come, pubblicano, a ruota libera, post di dubbia provenienza. Curiosi, bizzarri, stravaganti, spesso incredibili e sensazionali. Creati per colpire, studiati per sorprendere, spaventare, sconvolgere.
Molte volte, più sono incredibili, più sono bufale. Ma non danno latte e mozzarella.
Sono semplicemente falsi, inventati, verosimili, ma non veri o parzialmente veri. E fanno presa sulla fiducia della brava gente, sull'ingenuità e sulla buona fede di chi non vede la malizia, l’inganno, la facile tendenza a strumentalizzare.

Condividere un articolo, una vignetta o una semplice battuta vuol dire condividerne il senso e il suo significato. Diventa espressione del nostro pensiero, un nostro giudizio, una nostra presa di posizione, in ogni campo.
Il paradosso è dietro l’angolo, perché farsi coglionare?
Le bufale sul web sono tantissime, perfino una notizia incompleta o manomessa o surrettiziamente raccontata può esserlo.

E’ bene sapere o ricordare che questo genere “di falsi” che spopola sul web, senza controllo e senza vergogna, serve a generare traffico e tanti click sui siti che li pubblicano. Un modo per guadagnare soldi con la pubblicità che vi appare e che subito si apre.
Il principio è quello di sfruttare la curiosità e, il più delle volte, la morbosità delle persone, le stesse che si nutrono di programmi Tv e di riviste di gossip, alla Signorini, che trattano di Vip, veline, Isole e grandi fratelli, santi nostrani, sacre apparizioni e condottieri da salotto.
E allora vai con gravidanze, bugie, tradimenti e titoli d’assalto: “Eccezionale, da non credere…E’ davvero incinta! …Notizie shock…Guarda cos'è successo a…Incredibile avventura di….

Poi ci sono i siti specializzati in nefandezza e spazzatura digitale che pubblicano “notizie” ben selezionate, alterate e adattate a un certo scopo, per suscitare insani sentimenti.
Le confezionano ad hoc, con una robusta patina di sdegno, con tutti i crismi della veridicità e quasi su misura, per colpevolizzare qualcuno, un diverso, un popolo, un’etnia e, di conseguenza, seminare odio, razzismo, intolleranza. E' puro terrorismo mediatico.
Sono i peggiori, orientano le menti, convincono gli indecisi e sono responsabili di tante reazioni volgari, feroci e socialmente pericolose e di scatenare cumuli di rabbia repressa.


Comunque le bufale piacciono e attraggono parecchio - ce lo spiega la psicologia di massa - e sono uno sport molto praticato, anche se nuoce gravemente alla salute.
Però, sono tossiche, più virali di un’epidemia di varicella e fanno molti danni, al cervello e alla coscienza.
Proviamo, qualche volta, a verificarne l’attendibilità, prima di ospitarle tra le nostre pagine. A trovare un minimo riscontro prima di diffonderle, altrimenti diventiamo complici e correi di imbecillità. E non ci facciamo proprio una gran bella figura.
Un po' di precauzione e di buon senso sono eticamente obbligatori.

28 gennaio 2015    (Alfredo Laurano)
                                                                                                                                                                                                                        


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