giovedì 28 novembre 2013

ESPULSO! LA VERA DECADENZA


Dalle 17,45 del 27 novembre 2013, è decaduto. Berlusconi espulso dal Senato, dopo la condanna per frode fiscale, passata in giudicato, e per effetto della legge Severino.
Donne di Forza Italia in nero. Rabbia e disperazione tra i fans, con il lutto al braccio. Un comizietto di circostanza, banale e assai scontato. Qualcuno piange, per altri è festa. "Il Giornale" listato a lutto.
Dirette Tv, interviste, commenti, dibattiti, liti, insulti e aggressioni occupano, senza tregua e senza pudore, tempi e spazi di un giorno che non finisce mai
La notizia rimbalza in diretta sulla stampa e sui siti internazionali.

Ma la vera decadenza è quella del popolo italiano. E' quella a cui il “decaduto” ha costretto tutto un paese e la sua cultura. Che ha snaturato il suo carattere, i suoi costumi e il suo immaginario collettivo.
Vent'anni d'incapacità, inutili e ridicoli agli occhi del mondo, senza scopo e senza senso, in un clima di anomalo antagonismo e da continua guerra civile, dominato da pochezza intellettuale e da tanta massificata mediocrità.
Superbia, ambizione, arroganza, abuso, prepotenza, dispotismo e amoralità... le sue peculiarità. Non sempre appieno percepite, spesso subite, o apprezzate e incredibilmente condivise.

E' il momento di dire basta alla aberrazione dei valori di umanità e solidarietà, alla perversione del giudizio e del buon senso, alla folle e degenerata mentalità che riduce tutto a rapporto mercantile, dove appare assolutamente naturale che anche uomini e donne si possano vendere e comprare.
Ora, usciamo dalla palude dell'insipienza, dal degrado della ragione e dei sentimenti, dalle lusinghe e dai falsi miti del berlusconismo. Laviamo bene le nostre coscienze per liberarci delle sue scorie e disinfettiamo i nostri pensieri e le nostre speranze.
Ritroviamo e riprendiamoci la normalità.
Torniamo a pensare all'Italia, al lavoro, ai giovani, ai bisogni della gente.
Ad avere cura di noi stessi.

27 novembre 2013                                                  (Alfredo Laurano)

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