martedì 3 dicembre 2013

UN URLO TRA I RAGLI E LE IDIOZIE

"Tutti i grandi della storia sono andati in galera, non solo Berlusconi: anche De Gasperi, Mazzini, Mandela ...c'è sempre stato un magistrato a sbarrare il corso della Storia".
Di chi sono queste acutissime, intelligenti parole? Queste profonde riflessioni da fine intellettuale da discount?

Si, avete indovinato: sono dell'ineguagliabile Santanchè che, ormai, straparla, squittisce e starnazza, a tutto campo e in ogni dove.
Recita le sue stravaganti litanie, con voce melodiosa come il suono del gessetto che stride alla lavagna - che induce brividi e pelle d’oca fra gli astanti - e non si rende conto delle bestiali farneticazioni che la sua mente ossessionata produce in abbondanza.

Sono trovate argute e sbarazzine, o, meglio, intuizioni da terrorista del logico pensiero, spassose come un fumetto di Pippo e Paperino, forse incalzate dalle sparate velenose che il suo degno compagno vomita ogni giorno dal “Giornale”.

Di contro, c’è l’intenso e sferzante discorso che la sanguigna Taverna a Cinque Stelle ha lanciato al Senato l’altro giorno, restituendo un senso vero al concetto di opposizione. Tanta passione, rigore e crudo realismo in quelle parole, urlate senza sconti e ambiguità, con la consapevolezza di chi ricorda fatti e misfatti, consumati, senza un filo di vergogna, in un ventennio di frottole e fandonie e li racconta e li condanna nella loro inconfutabile evidenza.

Era dai tempi di Bertinotti o di Di Pietro che non si sentiva un’invettiva dura come questa, un’accusa chiara, pungente e martellante che inchioda il decaduto senatore al peso delle colpe e delle responsabilità.
Tra fragorosi ragli, idiozie  e sbadigli di sconcia indifferenza.

29 novembre 2013               
                                          AlfredoLaurano                                                                                                                                                                         


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