lunedì 25 novembre 2013

LA BANALITA’ DELLA RAGIONE

Banalizzare la ragione è un tentativo dialettico, una tecnica cui si ricorre per interessi personali e di bottega o per scelta strategica, politica e informativa.
Serve per accusare gli altri di incapacità, di inefficienza e malafede, per giustificare se stessi o per dimostrare fatti e verità, attraverso tesi e antitesi utili alla propria convenienza.
Vuol dire relativizzarla, adeguarla, darla in pasto agli altri, osservando la vita e le vicende quotidiane, secondo le regole della fiction, dove è reale solo quello che accade, passa o si racconta in televisione. Cioè, una rappresentazione innaturale dell'esistenza, fantasiosa e verosimile o, a volte, epica e grottesca.
E’ una conseguenza, una contraddizione, una condizione limitativa della nuova comunicazione globale.

Ma la ragione non è mai banale. Se lo fosse, dovremmo ripudiare i principi fondamentali dell’Illuminismo: la luce della ragione libera dal buio dell’ignoranza.
E’ banale, invece, nel senso di stupido, comune, piatto e meschino, l’ assenza della ragione, il suo abbandono.
Come è vano il rifiuto della logica della causa-effetto che è alla base delle leggi della fisica, ma anche delle scelte e delle azioni di ciascuno.
A dispetto della liberazione dalle tenebre dell’ignoranza, le nostre menti non sarebbero “rischiarate” da quella luce, dai lumi della scienza e della conoscenza: prevarrebbero l’oscurantismo, la superstizione, l’intolleranza, le false credenze. Atteggiamenti, questi, largamente elargiti e diffusi nel popolo da chi detiene il potere, per dominare e orientare le coscienze.
L'emancipazione intellettuale è, quindi, anche emancipazione politica.

“Il sonno della ragione genera i mostri” era il titolo del famoso quadro di Francisco Goya. Quei mostri non sono solo le ansie e le paure della nostra coscienza, ma anche la violenza, la guerra, l’orrore di cui è capace l’uomo quando lascia dormire la ragione.

24 novembre 2013                                       
                                AlfredoLaurano                                                                                                                                                                         

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