sabato 2 novembre 2013

NON PIU’ LANCIO DI CASSETTE, MA…
E’ polemica tra Dario Fo e il Vaticano. “La Santa sede non ci autorizza a procedere con il testo di Franca. Hanno  tradito la rivoluzione di Francesco”. Il fulmine contro il Vaticano è arrivato ieri con una lettera aperta in cui Fo accusa la Santa Sede di censurare il suo lavoro, negando l’autorizzazione allo spettacolo in memoria della moglie Franca Rame previsto per il prossimo 18 gennaio sul palco dell’Auditorium della Conciliazione, a Roma, di proprietà della Santa Sede. Lo spettacolo racconta l’esperienza  di senatrice della Rame e le sue battaglie libertarie di una vita.

Dario Fo sottolinea anche la differenza tra Francesco e i “soliti prelati”:  “Evidentemente al suo interno la Chiesa non cambia. Non hanno capito in che mondo vivono oggi, non si sono accorti che il vento è cambiato. Nelle risposte dal Vaticano si ritrova uno dei vizi, delle costanti della politica italiana degli ultimi 50 anni. Dire “Io non sapevo niente, non c'ero e se c'ero dormivo. Buttano il sasso e poi nascondono la mano”.

Interviene con ironia anche il figlio Jacopo:

 “Non voglio dire con questo che la situazione non sia migliorata…Sono anni ormai che nessuno gli lancia più addosso cassette di escrementi all’uscita del teatro, nessuno ormai distrugge le auto degli spettatori, nessuna bomba dove si recita e neanche molotov contro la nostra casa.
Quando nel ’62 dovevo andare alle elementari accompagnato dai carabinieri, perché la mafia mi aveva condannato a morte a causa di quei due scriteriati, era peggio…C’era arrivata una piccola bara bianca con sopra il mio nome e una lettera scritta con il sangue in cui venivano elencate le cattiverie che mi avrebbero fatto prima di sgozzarmi…Brutta gente i mafiosi…E anche l’atteggiamento della Chiesa è migliorato moltissimo."                          

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