domenica 22 aprile 2018

MAZZE, ACIDO E PANELLE


Continua l’allarme bullismo: da Lucca a Venezia, da Chieti a Velletri, si moltiplicano le vittime dei violenti. Studenti adolescenti si trasformano in classe in aguzzini dei loro compagni e dei loro insegnanti derisi e umiliati. Spesso, per postare poi le loro "imprese" in rete. 
Un nuovo episodio è venuto ora alla luce, dopo il caso del docente di Lucca minacciato: "Prof, mi metta sei e non mi faccia incazzare… si inginocchi ... chi comanda qui? - dice il bullo, ma con educazione, dando del Lei.
A Velletri, "te faccio scioglie in mezzo all'acido, te mando all'ospedale professorè", ha detto un altro miserabile di un Istituto Tecnico all'insegnante, sempre riprendendo tutto col telefonino e condividendo sui social, con tantissime visualizzazioni.

Forse è ora di dire basta, di farla finita con queste continue vessazioni, angherie e maltrattamenti, che si propagano per emulazione.
E’ ora di intervenire con fermezza contro ogni forma di abuso e prevaricazione, di ridare valore alla scuola e restituire dignità e fierezza ai docenti, anche per mandare un chiaro segnale a tutta la società che prospera di violenza.
Se vogliamo arginare tale lunga spirale violenta che la attraversa in lungo, in largo e ad ogni livello, cominciamo a intervenire sulle famiglie, su quelle che, con inaudita spregiudicatezza, arrivano a dare il resto agli insegnanti, già bullizzati dai propri figli, solo per giustificare e difendere le loro maligne pulsioni adolescenziali.
Cominciamo a colmare quel vuoto culturale che tutto questo produce e che non aiuta a far crescere gli adulti di domani, quei ragazzi che oggi arrancano ai margini della normale convivenza e della civiltà, immersi in un disordine etico, mentale e valoriale, fatto di telefonini e brutalità, di azioni punitive, di risposte rabbiose e velenose, indotte da un presunto oltraggio al proprio prestigio: tutti sintomi di gretta ignoranza, di incompatibilità sociale e di esagerata autostima, che sconfina nell’insipienza e si traduce in arroganza e megalomania.

Cominciamo con lunghe sospensioni, con salutari bocciature, con punizioni esemplari (lavori sociali), col denunciare quegli incapaci genitori, veri responsabili della ineducazione e della violenza di questi mezzi uomini (e mezze donne), vili e prepotenti, falliti di oggi e, soprattutto, di domani.
Oppure, ripristiniamo le sane abitudini di una volta, quando tornati a casa dalla scuola, si prendevano sberle e resto dai genitori, per aver solo risposto con poco rispetto al maestro o al professore. E come fa questo mitico educatore.
 21 aprile 2018 (Alfredo Laurano)

https://www.facebook.com/noipoliziottipersempre/videos/1972338649445349/




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