lunedì 16 aprile 2018

FIORI BAGNATI E RECISI


Le impietose immagini di quei bambini di Douma, colpiti dai gas di Assad, che non riuscivano a respirare, che avevano la bava alla bocca e gli occhi sbarrati in una sorta di fissità smarrita, che venivano innaffiati con dei tubi, come fiori secchi e inariditi, hanno, ancora una volta, sconvolto il mondo.
Hanno aggiunto orrore su orrore ai tanti massacri, alle stragi, alle devastazioni di quella sporca guerra che da sette anni si combatte in Siria. Ora, anche con le armi chimiche.
Città e villaggi sono ridotti a cumuli di macerie, i morti non si contano, quelli ancora vivi non hanno cibo e farmaci e cercano di sopravvivere alle bombe, con i propri figli, nei rifugi improvvisati.

A una settimana da quell’aggressione con gas chimici, Donald Trump ha ordinato, assieme a Francia e Gran Bretagna, un lancio di missili su Damasco, per rispondere all’attacco "spregevole e malvagio, che non è stata l'azione di un uomo, ma il crimine di un mostro".
Annunciando l'avvio di raid di precisione contro obiettivi associati alle capacità di produzione di quelle armi, in diretta televisiva, ha aggiunto "Il nostro obiettivo è distruggere le capacità di usare armi chimiche del regime siriano e le operazioni proseguiranno il tempo necessario per distruggere le loro capacità".

La prima reazione di Mosca è stata dura: "le azioni degli americani e dei loro alleati in Siria non rimarranno senza conseguenze" – ha dichiarato l’ambasciatore russo in Usa e ha accusato l'Occidente di aver delineato "uno scenario precostituito".
Vladimir Putin ha definito l'attacco nei confronti di Damasco come un "atto di aggressione contro un Paese che sta combattendo il terrorismo sul suo territorio”.
Le forze aeree difensive russe sono state messe in stato di combattimento.
Uno scenario sempre più drammatico e oscuro che fa presagire conseguenze terribili sul piano internazionale.

Anche perché, le bombe e i missili non salvano le vite e non portano mai la pace, rischiano soltanto di aggravare un conflitto già devastante e di infiammare ulteriormente le tensioni.
Il regime siriano sta uccidendo il suo stesso popolo da sette anni - ad oggi si parla di oltre mezzo milioni di morti - con o senza l'uso di armi chimiche, che restano un crimine di guerra e contro l'umanità.
Ma gli Stati Uniti e i loro alleati non possono boicottare gli sforzi per il dialogo e la pace, non possono strumentalizzare l’Onu e il diritto internazionale, a proprio piacimento e allo scopo di giustificare, di fronte al mondo, il proprio non disinteressato interventismo. 
(Alfredo Laurano)

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