mercoledì 27 febbraio 2019

UNO SPECIALE CHE FA FLOP


Segreti e Delitti: nelle intenzioni degli autori, analisi, indizi, testimonianze e nuove piste nei delitti che maggiormente hanno sconvolto e diviso l’opinione pubblica negli ultimi anni, al velleitario scopo di far luce su quei misteri.
Nei fatti e negli effetti, come nel primo caso trattato di Marco Vannini, una stupida, inutile, insulsa e strumentale trasmissione, realizzata al solo fine di fare ascolti e audience, cavalcando, come da tempo vergognosamente accade, la rabbia, il dolore e il malcontento dei social, più che dei familiari della giovane vittima, sempre composti e dignitosi nella loro sofferenza.
Gianluigi Nuzzi e Cesara Buonamici hanno condotto in studio una specie di telenovela ladispolana, montata come docufilm, con tanto di ricostruzioni artificiali, condite da gossip, ipotesi, insinuazioni e ipocrite commozioni di facciata. E con attori e caratterizzazioni approssimative, interpretazioni casarecce da commedia parrocchial-sperimentale, che hanno trasformato in banale fiction una tragedia vera.

Un programma, raffazzonato alla meno peggio, a base di chiacchiere, di video e registrazioni ormai stra-raccontate, stra-viste e stra-sentite, moltiplicate e mostrate all’infinito, quasi in loop, fino alla nausea e allo sfinimento degli spettatori, dei tanti sostenitori in cerca di giustizia e della stessa famiglia, così pesantemente colpita.
Che nulla approfondisce e nulla scopre, più di quanto già conosciuto e sviscerato da più di tre anni a questa parte, se non il solito rosario di parole inflazionate e recitate, unite a dichiarazioni arcinote e futili, alle abusate e consuete simulazioni teatrali, ambientali e scenografiche, che nulla aggiungono alla verità dei fatti.

A questa specie di farsa oziosa, di balletto di esperti e presunti opinionisti, a questo scadente gioco delle parti e di presa in giro dell’utente, si è sommata la sterile presenza, altrettanto inutile e insignificante, di un attore inconsapevole e impreparato come Alessandro Preziosi, chiamato solo per promuovere il suo film.
Inconcludente come tutto il circo delle fallite attrazioni. 
Aridateci la Sciarelli! (Alfredo Laurano)

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