martedì 19 febbraio 2019

SCARPE ZOZZE EPPUR BISOGNA ANDAR


E’ difficile crederlo, ma Gucci vende scarpe da ginnastica “già sporche” a ben 690 euro.
La casa italiana ha messo in commercio una linea di calzature trattate per avere un design vintage e particolarmente sporco e consumato.
Nello strano, variegatissimo e incomprensibile pianeta delle mode e del conformismo acritico, pare, faccia tendenza. L’analisi del marketing l’avrà sicuramente verificato e garantito, studiando trend, bisogni dei consumatori, strategie e innovazione.
Il target è ovviamente giovanile, sempre connesso e alla ricerca di stimoli e contenuti leggeri da condividere con gli altri. Quindi, qualunque forma di comunicazione, non solo pubblicitaria, dovrà attirare l’attenzione di questi potenziali acquirenti e, soprattutto, tener conto delle loro particolarità, della piattezza dei loro “valori” rituali di riferimento, delle loro abitudini e gusti dominanti, delle nuove tendenze e delle rigide dinamiche del web, per trasformare utenti e consumatori di giovane età in clienti reali.
E allora, scarpe zozze a tutto spiano.
Come fossero usate o come quelle trovate in un cassonetto o su un banco di via Sannio. Come i jeans strappati, vecchi, bucati, consumati e vissuti prima di uscire dalle fabbriche e acquistati come nuovi. Un grande business del finto riciclo, dell’auspicabile, ma ingannevole riuso, a prezzi incredibili da gioielleria.
Non è proprio e di certo una fase di romanticismo d’antan. 
E’ come prendersi per il culo da soli, consapevolmente, in un assurda forma di autolesionismo psico-modaiolo-finanziario.
Ma che senso ha questa mania minimal, riduttiva e collettiva, questa depressione estetica che distingue, fa fico e fa mercato?
Il vintage da tempo raccoglie successo e sorprendenti consensi nella musica, nell'arredamento, nell’oggettistica e nel collezionismo, nell'abbigliamento d’epoca, nell’antiquariato-modernariato e nel retrò in genere, ma appassionarsi a un paio di stupide scarpe di gomma, per giunta sporche e a prezzi stellari, è veramente da disturbati.
Una scadente e ottusa parodia del gusto e dell’intelligenza. 
14 febbraio 2019 (Alfredo Laurano)


Nessun commento:

Posta un commento