sabato 26 agosto 2017

VERGOGNA MINNITI


Eppure, non erano clandestini, né, tanto meno, criminali o terroristi.
Erano e sono rifugiati regolari, famiglie di somali ed eritrei,sopravvissute a guerre, persecuzioni o torture, con regolare permesso di soggiorno, a cui la prefettura ha tolto il palazzo che occupavano da anni, con bambini iscritti alle scuole del quartiere.
Ieri, all’alba - quasi tutti dormivano - la polizia ha sgomberato con violenza oltre mille rifugiati, da uno stabile di piazza Indipendenza a Roma, senza aver in mano credibili alternative.
Manganelli e idranti, cariche ingiustificate, donne e bambini terrorizzati, le loro cose sparse sulla strada, molti feriti, al grido di “spezzategli le braccia, se tirano qualcosa”.

Ennesimo, pessimo segnale nel nostro bel paese, funestato, ogni giorno da violenza gratuita, indifferenza e discriminazione, in un clima di ostilità, alimentato da mesi: dalla “politica dei respingimenti” del ministro degli Interni verso le Ong, ai troppi episodi di ordinario razzismo quotidiano, che si registrano ogni giorno ovunque, dove regnano leghisti o piddini, senza alcuna differenza.
Ci sono quelli che bastonano gli ambulanti sulle spiagge e c’è il prete di Pistoia che sta passando i guai e deve rispondere a pesanti minacce di razzisti e neo fascisti, per aver osato portare un gruppo di giovani migranti a fare un bagno in piscina, a spese sue. I neri non possono e non devono avere caldo, per definizione.
Le solite maniere forti con i più deboli, con i più poveri, con gli emarginati.

Il ministro di polizia Minniti non c’era, era alla messa per le vittime del terremoto, a Pescara del Tronto.
Ma le responsabilità non vanno in trasferta, né in missione per commemorare disgrazie e altre calamità. Come questa.
 (Alfredo Laurano)





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