sabato 19 agosto 2017

GRAVIDANZA NERA

Mentre, anche a ferragosto, si continuano ad ammazzare donne e a farle a pezzi, differenziandole poi nei cassonetti dei rifiuti, come l’ultima di Roma, a Rimini, terra di pace e di vacanza, si assegna la palma al miglior episodio di schifosissimo razzismo.
Una giovane coppia di italiani di 19 e 22 anni (rispettivamente di Ancona e Caserta), precocemente malata di xenofobia diffusa e odio razziale, perché nutrita quotidianamente da certa stampa e da certa politica, si è esibita in uno show estemporaneo, abominevole, quanto incredibile.
Su un autobus di linea, hanno aggredito, colpito e insultato, una giovane donna incinta al sesto mese, solo perché nera e non per l’abbronzatura.
Le hanno rubato il cellulare, l’hanno spintonata, facendola cadere a terra, presa a calci e pugni, mentre la poveretta cercava d'istinto di proteggere la pancia. Per condire la violenza, con sottile e italica eleganza, le urlavano pure "ti faccio abortire negra di merda".
Alla successiva fermata dell'autobus, i due giustizieri bianchi hanno trovato gli agenti che li hanno ingabbiati mentre, ancora in preda al raptus dei “giovani razzisti crescono”, continuavano ad insultare la donna, anche davanti agli stessi poliziotti, con frasi originali e mai udite prima, come "negri di merda tornate a casa vostra".

Discriminazione, ostilità e intolleranza sono ormai mali quasi endemici e quotidiani nella nostra bella società degli egoisti e dei garantiti. Sono principi attivi ed elementi di cure e terapie intensive di odio e di razzismo, diffuse a piene mani e sempre più dilaganti, da chi nel prossimo e nel diverso vede solo un nemico da combattere.
Non importa se sia profugo, migrante, incinta o terrorista.
(Alfredo Laurano)

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