mercoledì 16 agosto 2017

IL NULLA SAPIENTEMENTE FRULLATO...

Il favoloso mondo dei vip, dei ricchi ad oltranza, degli imprenditori paraculi e fannulloni, dei parassiti di una certa società dell’opulenza - per alcuni, mangiapane a tradimento - è spesso infarcito di cazzari, senza fine e senza senso.
Il cinquantenne, tartarugato e abbronzatissimo, Gianluca Vacchi, imprenditore e personaggio social - che a quel mondo vi appartiene di diritto e a pieno titolo - non ha saldato un debito verso Bpm di dieci milioni di euro e quindi ha subito un pignoramento di ville e yacht.

Re della bella vita, del vivere godereccio, al motto di quell’Enjoy che l’ha reso celebre sul web.
Una vera star di quella Rete che costruisce bluff a dismisura e inventa caricature di animali umani d’ogni tipo e razza.
È molto seguito sui social network, anche grazie alle foto e ai video che condivide e che lo immortalano mentre è attorniato da super gnocche, in palestra, su aerei e yatch personali o in ambienti di gran lusso ed esclusivi.
Ha più di 8 milioni di followers su Instagram e oltre 1 milione e 300mila fan su Facebook.
Tatuato e palestrato, amico di molti calciatori e modelle, l’esemplare Vacchi è diventato famoso, non tanto per la sua storia di imprenditore, ma per la sua "dolce vita", che non manca, appunto, di promuovere sui social, tra Cortina, Porto Cervo e Miami.

Come d’obbligo - ormai scrivono cani e porci – l’anno scorso ha pubblicato con Mondadori la sua imperdibile biografia dal titolo "Enjoy" (godere).
"Spingo chi mi segue a essere ironico, trasversale, a togliersi le maschere, a ridere”: questo il suo verbo, la sua profonda filosofia di vita, la sua sofferta scelta esistenziale, la sua ricerca interiore che esorcizza le teorie del sacrificio e spinge alla metafisica del piacere, di vaga memoria dannunziana.

Un altro falso eroe dei nostri tempi - creato e coccolato dai media, patinato, imitato, seguito e inspiegabilmente ammirato da un largo popolo di idioti inconsapevoli - che speriamo di vedere presto nell’oblio, mentre attoniti ancora ci chiediamo il perché della sua ineluttabile presenza in questo mondo.
(Alfredo Laurano)

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